Pensioni, prestito da restituire in 20 anni per l'anticipo

Proposta del Governo per chi decide di lasciare il lavoro prima dell'età pensionistica. L'anticipo sulla pensione sarà restituito a rate in 20 anni. Nuova proposta per le pensioni. Il Governo dopo l'incontro avuto con i sindacati ha deciso di intavolare una nuova proposta di flessibilità per chi...

Proposta del Governo per chi decide di lasciare il lavoro prima dell’età pensionistica. L’anticipo sulla pensione sarà restituito a rate in 20 anni.

Nuova proposta per le pensioni. Il Governo dopo l’incontro avuto con i sindacati ha deciso di intavolare una nuova proposta di flessibilità per chi decide di lasciare il lavoro con tre anni di anticipo dalla soglia stabilita, quindi a 63 anni e 7 mesi invece dei 66 anni e 7 mesi. Il tutto sarà basato su un piano pensionistico che i lavoratori potranno richiedere direttamente all’Inps, mettendo in preventivo che l’anticipo versato sarà poi restituito in 20 anni con rate che graveranno al massimo sul 15% della pensione stessa.

Un meccanismo di flessibilità che prevede anche diverse varianti; ad esempio per chi percepisce redditi bassi sarebbero previste detrazioni fiscali che andrebbero a diminuire o addirittura ad eliminare i costi del rimborso delle pensioni e quindi non pagherebbero nessun tasso di interesse.

Per quanto concerne i disoccupati anziani dovrebbe essere lo Stato stesso a farsi carico dei rimborsi, mentre per i lavoratori in esubero sarebbe prevista la partecipazione delle imprese al finanziamento del pacchetto pensionistico.

I soldi per l’anticipo delle pensioni verranno versati dalle banche e presi dai fondi disponibili statali, ma sicuramente porterebbe dei vantaggi a molti lavoratori italiani. Molto importante anche la decisione di non far ricadere sugli eredi in caso di decesso del pensionato, la somma da restituire e non andrà ad intaccare nemmeno la reversibilità.

Sulla questione sono intervenuti i sindacati che attraverso la voce del segretario generale della Cisl Annamaria Furlan, hanno così espresso il pensiero su quanto deciso: “Sui temi previdenziali e del lavoro il governo ha in parte modificato le posizioni a seguito della mobilitazione sindacale, è iniziato un percorso su temi che interessano gli italiani e le italiane, temi che toccano la vita e il futuro di tante persone”.