La Toscana tutela i clandestini: la legge che aggira il decreto Sicurezza

La Lega ha accusato la Regione Toscana di aver approvato una legge "dal sapore eversivo" che tutela i clandestini.

È polemica per la decisione della Regione Toscana di approvare una legge a tutela degli immigrati, compresi quelli clandestini.

Gli esponenti del Partito democratico la descrivono come una norma che protegge “i bisogni essenziali della persona umana” e garantisce “i diritti samaritani”. Diversa l’opinione del Viminale, per il quale la legge ha un “sapore eversivo“, dal momento che è in contrasto con quanto stabilito dal decreto Sicurezza.

La Toscana tutela i clandestini

L’obiettivo della norma toscana a tutela dei clandestini è assicurare cibo, istruzione e accesso alla sanità, gratuitamente, a tutti i migranti presenti nella regione.

Si parla di un totale di 4 milioni di euro. La legge regionale 333 è stata votata e approvata dal Consiglio regionale. La seduta si è aperta con una protesta da parte degli esponenti della Lega, i cui sette consiglieri si sono presentati in Aula indossando una maglietta che afferma “Prima i toscani“, frase suddivisa (erroneamente) in sillabe tra le maglie dei membri del Carroccio. I consiglieri hanno accusato Enrico Rossi, il governatore della Toscana, di voler trasformare la regione nel “più grande campo profughi d’Italia, senza un vero sistema di premialità per le persone meritevoli e virtuose”.

“Purtroppo l’ideologia, a sinistra, prende sempre il sopravvento sulla realtà”, ha commentato Marco Stella, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. “Non c’è bisogno di introdurre in Toscana altri immigrati, per di più senza permesso di soggiorno”, ha aggiunto il consigliere Jacopo Alberto.

Al fine di bloccare l’approvazione, i consiglieri leghisti, insieme a quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno presentato oltre un migliaio di emendamenti e trenta ordini del giorno.