Restrizioni a Natale, Boccia: "Chi parla di cenoni sbaglia di grosso"

Parlando delle restrizioni disposte per il Natale, il ministro Boccia ha di nuovo esortato i cittadini a passare le festività in casa propria.

Parlando delle restrizioni disposte per il Natale, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha di nuovo esortato i cittadini a passare le festività in casa propria per il bene dell’intera comunità, esprimendo il suo parere inoltre sul pericolo di assembramenti in occasione della corsa ai regali.

Il ministro ha poi chiarito la questione dell’eventuale obbligatorietà del vaccino anti Covid, precisando non saranno previste patenti di immunità come paventato da qualcuno.

Restrizioni di Natale, parla Boccia

In merito alla zona rossa che dovrebbe essere approvata per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, Boccia ha dichiarato: “Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili e gli anziani, a costo di sfiorare l’impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria.

[…] È evidente che stiamo andando verso restrizioni nel periodo delle festività, se qualcuno ipotizza feste, cenoni, assembramenti sbaglia di grosso“. “Solo dalla vigilia di Natale all’ Epifania, 3 o 6 gennaio si vedrà, più restrizioni ci sono meglio è”.

Parlando più genericamente di ulteriori restrizioni agli spostamenti, il ministro ha poi aggiunto: “Restrizioni anche nel prossimo weekend? Fosse per me le farei da stasera. No, non voglio preoccuparvi. Gli altri giorni [esclusi quelli delle feste natalizie ndr] ogni regione ha il suo colore e la maggior parte sono in area gialla, spero ci sia autodisciplina nelle prossime ore.

Se devo fare un acquisto non mi ficco nella massa, non creo assembramento”.

Il nodo dei vaccini

Altra questione fondamentale in queste ore è quella sulla campagna vaccinale, sulla quale il ministro ha affermato: “Sicuramente si andrà verso un’anagrafe come per tutte le altre vaccinazioni. Bisognerà riflettere su chi non lo farà [il vaccino anti-Covid, ndr], il quale si assumerà una responsabilità verso gli altri. Bisognerà fare un ragionamento su questo. […] Evitiamo di parlare di patenti di immunità non sono ipotizzate nella Costituzione, fortunatamente e l’idea ha già fatto molti danni a livello mediatico”.