La corte d’appello di Catania ha assolto gli imputati accusati di strage per l’attentato di via D’Amelio in cui il 19 luglio 1992 perse la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Alle ore 16.58 del 19 luglio 1992, una Fiat 126 rubata contenente circa 100 chilogrammi di esplosivo telecomandati a distanza, esplose sotto il palazzo dove viveva la madre di Borsellino. Da settembre dello stesso anno sono partite le prime indagini. Dal processo “Borsellino uno” del 1992 si è arrivato a “Borsellino quater” del 2008. Sempre nuovi indizi hanno permesso alle forze dell’ordine di trovare sempre dei responsabili. Dal 2009 si è anche passato ad indagini su presunti mandanti occulti nella trattativa Stato-Mafia.
Oggi la corte d’appello, che celebrava il processo di revisione delle condanne, alcune delle quali all’ergastolo, emesse a carico di 9 persone coinvolte ingiustamente nell’attentato al giudice Paolo Borsellino, ha assolto tutti gli imputati dall’accusa di strage. A consentire il nuovo giudizio sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza.
Il processo di revisione è stato chiesto dalla procura generale di Caltanissetta ed è stato celebrato a Catania, come prevede la legge.