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In Europa, circa 36 milioni di persone convivono con una malattia rara, un numero che include oltre un milione di individui nei Paesi nordici. Questa situazione non rappresenta solo una questione medica, ma si configura anche come un problema di diritti umani per pazienti e famiglie che affrontano ritardi diagnostici e difficoltà nell’accesso ai trattamenti.
Le malattie rare impongono una sfida significativa alle strutture sanitarie, richiedendo risposte rapide e innovative. Nonostante i progressi nelle scienze genomiche e nelle terapie mirate, i sistemi sanitari devono evolversi per garantire che queste innovazioni raggiungano chi ne ha bisogno.
Il costo delle malattie rare
Le conseguenze delle malattie rare sono devastanti. Le persone affette riportano una qualità della vita 32% inferiore rispetto alla popolazione generale. I costi annuali per paziente in Europa, comprensivi delle spese per i caregiver, si aggirano attorno ai 121.900 euro.
Il caso svedese
In Svezia, i costi medi si attestano a 118.000 euro, sei volte superiori rispetto a chi non soffre di malattie rare. La maggior parte di questa spesa è costituita da costi medici diretti, ma anche le spese indirette e la perdita di produttività contribuiscono al carico economico. I caregiver, ad esempio, perdono in media dieci volte più ore lavorative rispetto ai supporti di pazienti non affetti.
Tempi di diagnosi e accesso ai trattamenti
Nonostante i miglioramenti, i pazienti in Europa devono affrontare un tempo medio di diagnosi che varia da sei a otto anni, con accesso disomogeneo ai farmaci. Con l’accelerazione dell’innovazione sanitaria, ogni nuova terapia rischia di intensificare le disuguaglianze esistenti.
Modelli di integrazione
I Paesi nordici, noti per i loro sistemi sanitari robusti, sono in una posizione privilegiata per sviluppare modelli integrati di ricerca e trattamento. Tuttavia, è essenziale che le riforme vengano implementate rapidamente per evitare che i pazienti rimangano indietro.
Il ruolo cruciale della riforma
Il consenso tra i decisori politici, i medici e gli attivisti è chiaro: la scienza avanza più velocemente dei sistemi sanitari. È necessario un cambio di paradigma per garantire che l’innovazione non rimanga inaccessibile. Le riforme devono includere percorsi di accesso modernizzati e strategie di collaborazione a livello europeo.
Benefici dell’accesso precoce
Il trattamento precoce non è solo una questione di equità, ma anche di risparmio economico. I pazienti che ricevono cure tempestive affrontano costi indiretti e non medici significativamente inferiori nel tempo. Al contrario, l’inazione amplifica il peso sulle famiglie e sui sistemi sanitari.
Il momento di agire è adesso. Con la scienza che continua a progredire, è fondamentale mantenere il passo e riformare i sistemi sanitari affinché nessun paziente con malattie rare nei Paesi nordici e in tutta Europa venga lasciato indietro.