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Israele in sciopero contro la guerra a Gaza: decine di arresti, la replica di Netanyahu

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Israele in sciopero: migliaia di persone in piazza per la fine della guerra a Gaza e il rilascio degli ostaggi.

In Israele si registra una forte mobilitazione sociale contro il conflitto in corso a Gaza. Migliaia di cittadini hanno aderito a uno sciopero generale, che ha paralizzato settori chiave del paese, mentre le forze dell’ordine hanno effettuato decine di arresti tra i manifestanti. Intanto, il premier Benjamin Netanyahu ha replicato alle proteste, difendendo le azioni del governo.

Proteste e sciopero generale in Israele per Gaza, decine di arresti

Oggi, domenica 17 agosto, migliaia di israeliani hanno partecipato a uno sciopero generale organizzato dal Forum delle famiglie degli ostaggi per sollecitare la fine del conflitto a Gaza e il rilascio dei prigionieri ancora nelle mani di Hamas. Durante le manifestazioni, i partecipanti hanno esibito bandiere nazionali e foto degli ostaggi, accompagnate da fischi, clacson e tamburi, e in diverse località del paese sono state bloccate strade principali, compresa l’autostrada tra Gerusalemme e Tel Aviv.

L’attrice israeliana Gal Gadot ha incontrato le famiglie degli ostaggi a Tel Aviv, abbracciandole e mostrando sostegno attraverso i social media. Alcune aziende e istituzioni hanno permesso al personale di unirsi alla protesta, mentre scuole e attività commerciali hanno seguito regole diverse: alcune hanno chiuso, altre sono rimaste operative.

Durante la giornata, le sirene antiaeree hanno interrotto brevemente le manifestazioni a Tel Aviv, Gerusalemme e in altre città, a causa di un missile lanciato dallo Yemen, intercettato senza danni. La polizia ha effettuato almeno 38 arresti tra i manifestanti che hanno ostacolato il traffico.

Oltre alla popolazione civile, centinaia di riservisti hanno partecipato alle proteste per chiedere al governo di non estendere ulteriormente il conflitto e di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi, sottolineando che nessuno dovrebbe essere lasciato indietro.

Proteste e sciopero generale in Israele per Gaza, decine di arresti: la reazione di Netanyahu

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito che per garantire la sicurezza del paese e il ritorno degli ostaggi è necessario completare la missione militare contro Hamas, sostenendo che le richieste di porre fine alla guerra senza sconfiggere il gruppo terrorista rischierebbero di compromettere la sicurezza e favorire la ripetizione di attacchi simili a quelli del 7 ottobre.

“Coloro che oggi chiedono di porre fine alla guerra senza sconfiggere Hamas non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e allontanando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche garantendo che le atrocità del 7 ottobre si ripeteranno ancora e ancora, e che i nostri figli e figlie dovranno combattere ancora e ancora in una guerra senza fine”.