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Referendum: Boccia, 'Meloni si nasconde, cinque sì per cambiare davvero'

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Roma, 4 giu. (Adnkronos) - La Premier Meloni ha sbagliato dicendo che andrà al seggio ma non ritirerà le schede. E’ un modo di nascondersi. In un tempo in cui dopo ogni elezione c’è un day after in cui ci si cosparge il capo di cenere spiegando che bisogna aiutare qu...

Roma, 4 giu. (Adnkronos) – La Premier Meloni ha sbagliato dicendo che andrà al seggio ma non ritirerà le schede. E’ un modo di nascondersi. In un tempo in cui dopo ogni elezione c’è un day after in cui ci si cosparge il capo di cenere spiegando che bisogna aiutare questa democrazia e riportare la gente a votare, arriva il momento in cui si può votare per cambiare sul lavoro e sulla cittadinanza e la scelta è semplice: se si vuole cambiare si vota sì, se non si vuole cambiare si vota no".

Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd a “Il Rosso e il Nero” su Radio1.

"La scelta di Meloni l’hanno fatta altri in passato anche a sinistra? Noi siamo in disaccordo, pensiamo che sbagliassero. Io ho sempre votato, anche quando il mio partito consigliava di non farlo: dal famoso referendum sulle trivellazioni in Adriatico venne un segnale molto forte all’allora governo Renzi. Si vota sempre e mi auguro che tutte le alte cariche dello Stato diano l’esempio e vadano a votare”.

“Rispetto al passato – ha proseguito Boccia – siamo in un’altra era geologica, Elly Schlein non era neanche nata. Questi referendum poi danno la spinta a un’Italia più giusta, con meno precarietà e un’idea diversa di cittadinanza. I quesiti sul lavoro vogliono cancellare i licenziamenti illegittimi e dare più protezione ai lavoratori anche nelle piccole imprese, ridurre il ricorso al lavoro a tempo determinato e alla precarietà: si pensi che oggi può esistere un’azienda solo con lavoratori interinali ed è inaccettabile. E’ poi necessario garantire più sicurezza nei luoghi di lavoro, che è necessaria visto che ci sono 1000 morti l’anno. Infine con l’ultimo sì si accorciano i tempi per la cittadinanza di chi già vive studia e lavora da tempo in Italia. La cittadinanza – ha concluso Boccia – non è una concessione ma è un diritto”.