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Nuova Delhi, India – L’India si trova a fare i conti con le crescenti pressioni degli Stati Uniti riguardo alle sue importazioni di petrolio russo. Ma attenzione: gli esperti avvertono che il paese non rinuncerà tanto facilmente alla sua autonomia strategica. Le relazioni tra Nuova Delhi e Washington, infatti, stanno attraversando un periodo di tensione, soprattutto dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e l’imposizione di nuovi dazi su prodotti indiani.
Ma cosa significa tutto questo per gli indiani?
La spirale delle tensioni commerciali
Con l’inizio del 2024, Trump ha deciso di colpire duro, imponendo un dazio del 25% sulle importazioni indiane. Un passo che ha innescato una reazione a catena di tensioni tra i due paesi. La ragione principale? L’India continua a importare petrolio dalla Russia, un’azione che Trump ha definito come un modo per finanziare l’invasione russa dell’Ucraina. “L’India non si preoccupa di quante persone vengono uccise in Ucraina dalla macchina da guerra russa”, ha affermato Trump, minacciando di aumentare ulteriormente i dazi se Nuova Delhi non cambia direzione. Ma ti sei mai chiesto come reagirà l’India a queste pressioni?
Secondo Biswajit Dhar, un economista del commercio, “le relazioni tra Stati Uniti e India sono al punto più basso degli ultimi decenni”. Mentre paesi vicini, come Pakistan e Bangladesh, beneficiano di tariffe più favorevoli, Nuova Delhi si trova in una posizione scomoda. Modi, durante un comizio, ha risposto a queste pressioni con toni provocatori, affermando: “Compreremo solo ciò che è stato fatto con il sudore di un indiano”. Un’affermazione che sottolinea la determinazione del governo indiano a mantenere la propria autonomia.
Strategia indiana e rapporti con Mosca
Nonostante le forti pressioni americane, l’India continua a coltivare relazioni solide con la Russia, un partner storico. Il paese è infatti molto dipendente dalle forniture di armamenti russi e ha recentemente incrementato le importazioni di petrolio russo approfittando dei prezzi scontati. Questo legame è stato ulteriormente rafforzato dalle visite di Modi in Russia e dal conferimento dell’Ordine di San Andrea da parte di Putin. Ma cosa comporta realmente questa alleanza per l’India?
La posizione di Nuova Delhi è chiara: non intende abbandonare la sua autonomia strategica. “L’India non si piegherà alle pressioni americane”, afferma Michael Kugelman, direttore dell’Asia Institute del Wilson Center. “La strategia indiana di non allineamento è parte integrante della sua politica estera”. Questo è particolarmente significativo in un contesto in cui l’India cerca di bilanciare i suoi legami con gli Stati Uniti e la Russia, una sfida non da poco.
Prospettive future e possibili sviluppi
Le tensioni commerciali tra India e Stati Uniti non sembrano destinati a risolversi facilmente. Nuova Delhi continua a cercare di proteggere i propri interessi nazionali e la sua economia, soprattutto considerando che quasi la metà della sua popolazione dipende dall’agricoltura. Ogni decisione in merito agli scambi commerciali è politicamente sensibile. La risposta dell’India agli attacchi tariffari di Trump è stata chiara: proteggerà i propri micro, piccoli e medi imprenditori. Ma quali saranno le conseguenze a lungo termine?
In questo contesto, la visita imminente del Ministro degli Esteri indiano in Russia e il possibile incontro tra Modi e Putin sono segnali chiari della volontà di Nuova Delhi di rafforzare ulteriormente i legami con Mosca. La posizione indiana di mantenere la sua autonomia strategica, nonostante le pressioni esterne, rimarrà un elemento chiave della sua politica estera nei prossimi anni. Riuscirà l’India a navigare in queste acque tumultuose senza compromettere i propri interessi?