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Ri-scatti: al PAC di Milano il cielo è sempre più blu

Milano, 14 ott. (askanews) – Dal 14 al 26 ottobre 2025 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta l’undicesima edizione del progetto di fotografia sociale ideato da Ri-scatti ODV e promosso dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s: la mostra “RI-SCATTI. Il cielo è sempre più blu”. L’edizione di quest’anno, a cura del conservatore del PAC Diego Sileo, è realizzata in collaborazione con Dynamo Camp, una realtà che dal 2007 offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità.

La mostra si propone come un ponte naturale tra due mondi con un obiettivo condiviso: restituire centralità e voce a chi, troppo spesso, è percepito solo attraverso la lente della fragilità.

La CEO della Fondazione Maria Serena Porcari ha descritto ad Askanews l’incontro con Ri-scatti: “E’ stato un progetto molto allineato al pensiero che Dynamo Camp ha sulle attività, i ragazzi fanno vacanza attraverso alcune attività ricreative molto divertenti, tra cui anche la fotografia e il video-making. Quando abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Ri-scatti abbiamo capito che c’era un allineamento di valori e di metodi e quindi lo staff di Ri-scatti e lo staff di Dynamo Camp hanno lavorato insieme, hanno scelto questo gruppo di adolescenti e per tre mesi si incontravano a City Camp di Milano e hanno provato a capire come utilizzare la tecnica della fotografia per potersi esprimere ognuno secondo un po’ il suo pensiero, il suo modo anche di vedere la realtà, la città, il mondo intorno a sé”.

Paolo Folli, docente di Ri-scatti che ha seguito i ragazzi nei tre mesi del workshop, racconta l’esperienza dal suo punto di vista: “Mi sono occupato per conto di Ri-scatti della docenza di questo progetto presso Dynamo Camp, esperienza che non so sinceramente se sia stata più utile per loro o per me, per me sicuramente tantissimo: vedere questi ragazzi che a poco poco hanno sviluppato la voglia di raccontarsi è stato un po’ lo scopo realizzato per quanto mi riguarda come docente. Benny V. ha fatto delle fotografie del suo quartiere, ha raccontato l’esperienza di vita nel quartiere dove vive a Milano con delle foto che poi sono state editate e sviluppate in bianco e nero per dare una narrazione un po’ continua. All’inizio c’erano veramente delle difficoltà importanti poi a poco a poco la fotografia ha questo grande pregio di sciogliere e quindi si scioglie il ghiaccio e ci si racconta, ci si abbandona. La fotografia ha svolto sicuramente un’azione terapeutica nel senso dello storytelling e quindi della voglia di raccontarsi. Diciamo spesso che la parte tecnica serve per poi non utilizzarla e ribaltarla cercando di sperimentare il più possibile”.

Durante il percorso, i nove ragazzi coinvolti, tra i 15 e i 21 anni, hanno saputo trasformare le proprie sfide personali in immagini. Benedetta V. ha colto in bianco e nero i contrasti del suo quartiere, restituendo scatti che rimandano alla forza dei grandi fotografi. Benedetta L., ragazza ipovedente, ha invece catturato con sensibilità luce e colori, dimostrando come anche ciò che appare impossibile possa diventare sorprendente. Arianna ha raccontato un universo sospeso fra aria e acqua, mentre Cristian ha reso omaggio al suo amore per lo sport e per la canoa. Sofia ha scelto di rappresentare il senso di solitudine che può emergere persino in mezzo alla folla, trasformandolo in una riflessione visiva originale e potente. Chiara Luna ha osservato il mondo circostante con ironia, regalando un’immagine capace di strappare un sorriso. Francesco ha dato voce al suo legame con la natura, oscillando fra poesia e dramma. Luca, partito con il dubbio di riuscire a portare a termine il corso, ha seguito la sua curiosità fino a dar vita a scene inedite con i Lego, tanto efficaci da conquistarsi la locandina della mostra. Isabella ha intrecciato nelle sue foto il passato della sua città natale, Matera, con l’entusiasmo per la nuova vita a Milano, raccontando un passaggio personale che diventa universale. Queste opere, diverse per stile e linguaggio, compongono un mosaico coerente: un invito a scoprire la sensibilità e la creatività di giovani che hanno saputo dar vita a delle opere d’arte partendo dalle loro difficoltà e sfide quotidiane.

La mostra è visitabile gratuitamente fino al 26 ottobre 2025. Le fotografie e il catalogo sono in vendita e l’intero ricavato sarà devoluto a Dynamo Camp a sostegno dei progetti di performing arts, in particolare Dynamo Studios: laboratori di fotografia e video che offrono a bambini e ragazzi la possibilità di sperimentare linguaggi creativi e raccontare se stessi, guidati da fotografi e registi professionisti.