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Sul tema ricorrente della riapertura delle discoteche il microbiologo di Padova Andrea Crisanti è stato netto come netti sono sempre stati i suoi parei in tema di pandemia, a volte impietosi: “Si, ma solo se tutti riceveranno la terza dose di vaccino”.
In buona sostanza si può fare ma a patto che venga immediatamente messa in atto “la somministrazione della terza dose di vaccino per tutti”.
Crisanti dice la sua sulla riapertura delle discoteche: “Si, ma a patto chela terza dose sia per tutti”
Perché? Perché a detta di Crisanti i prossimi mesi sarà molto importante l’inoculazione di una dose aggiuntiva di vaccino, anche a contare il fattore Green Pass. Attenzione, quando parla di dose aggiuntiva Crisanti non si riferisce solo alle fasce di popolazione più vulnerabili, ma anche a tutta la popolazione over 12.
Riapertura delle discoteche, Crisanti teme l’effetto Regno Unito ed Israele
Lo scopo è evitare che si creino situazioni paradossali di incremento dei contagi come accaduto in Regno Unito ed Israele. Circa la riapertura decisa dal Cts per le discoteche al 35% di capienza Crisanti ha detto: “In Italia la popolazione si è vaccinata in ritardo rispetto al Regno Unito e a Israele, quindi può ancora beneficiare di una protezione alta”.
Protezione delle due dosi a scemare e riapertura delle discoteche: il parere di Crisanti
“Protezione che tuttavia andrà a scemare nei prossimi 2-3 mesi, quelli invernali. La riapertura delle discoteche è giustificabile solo se le autorità sanitarie intendono estendere a tutti la somministrazione della terza dose, altrimenti rischiamo tra un po’ di trovarci nella stessa situazione dell’Inghilterra, con 30mila contagi e 150 morti al giorno”.