Roma, 1 ott. (askanews) – “Negli ultimi 30 anni, in Italia si è costruita una solida cultura dell’economia circolare, che parte dalla raccolta differenziata fino al riciclo delle materie prime. Il sistema ha dimostrato di funzionare, ma oggi si scontra con un problema strutturale: manca la domanda di materiali riciclati. Una situazione che rischia di minare l’intero comparto, e che verrà portata all’attenzione del tavolo convocato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Per sostenere la filiera, esistono diversi strumenti da mettere in campo: dalla riduzione dei costi energetici al credito d’imposta per l’acquisto di materia prima seconda, fino al rafforzamento del green public procurement. Ma ciò che il settore chiede con urgenza è una maggiore certezza normativa per le imprese”, lo ha detto Andrea Campelli, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne di Corepla, intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. “Il Green Deal è stato concepito in un contesto storico e politico molto diverso da quello attuale. Il problema è che, oltre a fissare gli obiettivi, l’Europa impone anche strumenti vincolanti su come raggiungerli, spesso con regole troppo stringenti. Nel frattempo, la materia prima vergine, proveniente da Paesi extra-UE, continua ad arrivare a prezzi molto più bassi rispetto al materiale riciclato europeo. Una concorrenza sleale aggravata dall’assenza di un sistema di certificazione europeo per l’import. È questo uno dei temi fondamentali che limitano l’utilizzo del riciclato: servono regole comuni, sostegno alla domanda interna e una visione politica chiara”.