Avete sentito parlare di “Squirting” ma avete le idee un po’ confuse? Ecco come riconoscere orgasmi femminili con Squirting.
Quando si parla di “Squirting” non si riesce mai a raggiungere una spiegazione precisa. Questo perchè questa parola è in uso da poco o comunque c’è ancora molto disinformazione di fronte a questo tipo di orgasmo femminile. Lo Squirting (chiamato erroneamente “eiaculazione femminile”) è un’emissione di un fluido leggermente vischioso o lattiginoso, simile allo sperma ma più liquido, che può avvenire a getti o sotto forma di rilascio (gushing).
Lo Squirting è ancora un argomento ritenuto tabù poiché ancora sconosciuto ma soprattutto perchè solo una piccola parte della popolazione femminile ne ha anatomicamente la possibilità (una donna su dieci).
Il motivo è semplice: c’è bisogno di una stimolazione specifica (manuale e vigorosa) e spesso può capitare che uno donna se ne vergogni, finendo per trattenersi e rendendo di fatto la pratica impossibile.
La comunità scientifica guidata da Caroline Meauxsoone-Lasaffre nel 2013 ha concordato nell’attribuire il fenomeno dello Squirting alle ghiandole di Skene, una sorta di residuo prostatico situato nella parte interna della vagina a pochi centimetri di profondità, nell’area relativa al Punto G.
Gli studi hanno portato a capire che la stimolazione delle ghiandole Skene porta inizialmente alla sensazione di dover urinare e solo lasciandosi andare senza trattenersi può portare a vivere a pieno le sensazioni di piacere intenso legate a questa emissione.
Si può riconoscere lo Squirting nel momento in cui dopo un’accurata stimolazione della parete interna della vagina, la donna inizia ad avere movimenti incontrollati e nel momento dell’orgasmo, oltre alle secrezioni naturali della vagina espelli mediante spruzzo un liquido trasparente.