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Riparte la campagna #NonCiFermaNessuno Italia Talk

Roma, 2 ott. (askanews) – La campagna sociale motivazionale #NonCiFermaNessuno di Luca Abete prosegue il suo tour nelle Università italiane. Per l’undicesimo anno consecutivo, il laboratorio di linguaggi della comunicazione si rinnova con la “ricetta” di sempre: ascolto reciproco, confronto proficuo e supporto concreto in una serie di talk ai quali prendono parte centinaia di ragazzi.

Focus puntato su disagio giovanile, fragilità e sensazione di solitudine ma anche su storie di resilienza, coraggio e sconfitte capaci di indirizzare e migliorare il percorso di vita.

Un esperimento ormai consolidato e attesissimo che si rinnova ogni anno con un claim che nasce dalla sensibilità della community. “Nessun? è sol?” è il tema che accompagna il tour 2025. “Un’espressione che spiazza – afferma Abete – perché è una mezza verità che litiga con un’incredibile bugia. Crea dibattito, consenso e al tempo stesso dissenso. L’obiettivo? Scuotere le coscienze e mettere in moto un viaggio nelle “nuove solitudini” “. #NonCiFermaNessuno rappresenta ormai un appuntamento fisso nei calendari accademici e vanta la Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca e della CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

Un misterioso Golden Buzzer della Solitudine, un totem che invita chi si sente solo a schiacciare un pulsante, apparso davanti ad alcune facoltà dell’Università Sapienza di Roma ha creato curiosità e interesse anche della stampa. “È una provocazione, ma non fine a sé stessa – dichiara Abete -. In TV quel pulsante fa esplodere applausi e coriandoli. Noi lo usiamo per far squillare qualcosa di diverso: il rumore della solitudine. È un bottone che non regala spettacolo, regala verità, che rende visibile qualcosa ignorata da tutti. Ogni studente che lo preme non sta chiedendo visibilità, sta lanciando un SOS. È un modo per trasformare un gesto semplice in un atto collettivo. Ha creato curiosità, è diventato un luogo di riflessione, un suono amorfo che riecheggia salutare nelle orecchie di chi schiacciando il pulsante soddisfa quel bisogno di urlare il bisogno di attenzione che necessita. Accompagnerà il nostro tour in ogni tappa”.

Un format innovativo quindi, che cambia pelle in base alle emergenze che affiorano, diventato ormai un contenitore di buone pratiche affini alla sensibilità della community. Azioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente, al contrasto alla violenza di genere e iniziative solidali caratterizzano l’attività fuori e dentro l’aula. Un motore alimentato proprio dagli studenti che collaborano prima, durante e dopo, diventando anche ambassador dei valori da diffondere tra i propri coetanei, contribuendo ad accorciare le distanze.

Un mix di esperienze, quindi, valorizzate tramite “eventi nell’evento” come il Premio #NonCiFermaNessuno, capace di emozionare e alimentare un flusso di energie proficue mettendo al centro dell’attenzione storie di quotidiana resilienza universitaria. “Il Premio è un pretesto – continua Abete -, uno strumento per celebrare l’eroismo quotidiano che vede protagonisti tanti studenti talvolta inconsapevoli del valore del proprio impegno e dell’esempio che nasce tra i propri colleghi. In questo tour abbiamo “premiato” chi si laurea nonostante i tormenti di malattie invisibili femminili, chi non perde il sorriso e l’energia nell’affrontare la dura vita universitaria nonostante le disabilità sopraggiunte durante il corso di studi. Insomma, la formula è vincente: crea una lente di ingrandimento immaginaria ma potentissima per consentire a tutti di vedere quello che esiste e può alimentare fiducia”.

Un tour che, nella sua fase autunnale, vivrà quattro nuovi appuntamenti tra Nord, Centro, Sud e isole. “Il nostro laboratorio ascolta proprio tutti e ha bisogno di ascoltare le voci che emergono dalle piccole e grandi realtà del nostro territorio nazionale – conclude Abete -. Saremo a Roma il 9 ottobre in Sapienza, che raccoglie una comunità universitaria molto eterogenea, in Calabria, Lombardia e per la prima volta in Sardegna”.