Roma, 3 ott. (askanews) – Fuori dalla Stazione Termini di Roma moltissimi ragazzi, bandiere palestinesi, accanto a quelle dei sindacati e viaggiatori con le valigie che arrivano a piedi perché gli accessi sono bloccati dalle camionette della polizia.
Una piazza pacifica per lo sciopero per Gaza e la Flotilla, con il corteo arrivato da piazza Vittorio; dentro la stazione caos per i treni cancellati o in ritardo con i viaggiatori ammassati davanti ai tabelloni per capire se riusciranno a partire.
Ma molti, al di là dei disagi, condividono le ragioni della protesta. “Noi condividiamo assolutamente i motivi, anche se delle cose non ci sono piaciute, a volte è stata intesa politicamente e noi invece protestiamo per la pace in generale, perché sappiamo che ci sono anche altri genocidi, non solo a Gaza” dicono alcuni ragazzi. “Non è utile magari in questo modo ma da qualche parte ci si deve far sentire” dice una donna.
Un turista americano non riesce a raggiungere Firenze: “Credo che si stia protestando per la Palestina”, dice, “La gente può protestare per quello che vuole”. Anche un’altra donna cerca il modo di raggiungere Firenze. “Il mio treno è stato soppresso, sto vedendo se riusciamo ad arrivarci in giornata in qualche modo”.
E si dice d’accordo con la mobilitazione per Gaza ma non sulla modalità. “Non sono d’accordo sul sindacato che ha proposto lo sciopero, penso sia un’operazione umanitaria quindi la gente in piazza va benissimo ma lo sciopero crea disagi a noi cittadini, non mi sembra una soluzione giusta”.