Roma, Metro C: 25 indagati per truffa da 320 milioni

Nel 2011 e nel 2013 i finanziatori sono stati indotti a versare 320 milioni di euro non necessari. Indagato anche l'ex sindaco Alemanno.

Venticinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per truffa, falso e corruzione.

È quanto emerso dalle indagini delle forze dell’ordine relative alla costruzione della linea C della metro della capitale. Tra gli indagati, che ora rischiano di essere processati, compare anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, due ex assessori e un ex dirigente alle Infrastrutture.

La Metro C

Era il 2007 quando si aprirono i cantieri che hanno portato alla (parziale) realizzazione della linea C, la terza tratta della metro di Roma.

Una linea che attraversa il centro cittadino a vantaggio di turisti e abitanti, e si estende a est verso la periferia e il Grande Raccordo Anulare. I lavori sono stati continuamente intervallati da interruzioni, ritardi, costi imprevisti che sono andati a gravare sulle casse dello Stato. La nuova stazione di San Giovanni è divenuta il simbolo dell’inefficienza del progetto: inaugurata all’inizio del 2018, è stata aperta con sette anni di ritardo rispetto ai tempi previsti.

La truffa

Nel 2013, il collegio sindacale di Roma ha presentato una nota alla procura in cui si riportavano due episodi sospetti. Il caso è stato affidato a Paolo Ielo, procuratore aggiunto, e al pubblico ministero Erminio Amelio.

I due episodi denunciati dalla nota sindacale risalgono rispettivamente al 2011 e al 2013. Il primo fa riferimento a un accordo preso nel settembre del 2011 e che coinvolge Cipe, Stato, Regione Lazio e Comune di Roma.

I rispettivi rappresentanti hanno approvato il pagamento di 230 milioni di euro da parte delle parti coinvolte (tutti enti pubblici) per la prosecuzione dei lavori. I finanziamenti richiesti non sarebbero stati ottenuti, in quanto non dovuti, se non fosse stata presentata una documentazione falsa.

Similare l’episodio del 2013, quando ai finanziatori della costruzione della metro C è stato chiesto di versare 90 milioni di euro, ancora una volta giustificati da documenti falsi relativi allo status dei lavori.

Gli indagati

Accanto a Gianni Alemanno, sindaco della Capitale dal 2008 al 2013, tra gli indagati compare anche Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità durante il mandato di Alemanno. Coinvolto anche un altro assessore alla Mobilità, Guido Improta, che però ha ricoperto l’incarico per la giunta Marino, a partire dal 2013. Indagato Ercole Incalza, ex dirigente del ministero delle Infrastrutture, e numerosi dirigenti che al momento della truffa lavoravano per Roma Metropolitane e Metro C.

Gli inquirenti indagano anche su alcuni episodi di corruzione e sull’ingiustificata assunzione di parenti di alcuni funzionari pubblici.