Roma, sospeso il direttore che vieta alla commessa di andare in bagno durante il suo turno

La commessa lavora come cassiera da Mediaworld, a Roma, assunta con la legge 104. Ma venerdì scorso, è stata 8 ore senza potersi assentare dal suo posto.

A riempire Mediaworld è il consueto e atteso appuntamento con il “sottocosto”.

La fila è continua e si lavora senza sosta. Siamo alla periferia Est di Roma. Alla cassa, c’è anche Giorgia (il nome è di fantasia, a tutela della privacy). La donna beneficia della legge 104 e la sua assunzione le ha finalmente dato la possibilità di sostenere la propria famiglia. Unico problema: un capo poco incline al riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori.

All’impiegata, infatti, proprio durante la promozione, è stata negata la pausa per recarsi al bagno.

Tutte richieste respinte. Fino all’umiliazione finale. Giorgia, infatti, non ha retto più. E per cambiarsi, ha dovuto attendere la fine del proprio turno nonché l’aiuto di una donna delle pulizie che si è gentilmente recata a comprarle un paio di pantaloni nuovi. E su questo indiscutibile caso di mobbing, si è subito mossa la sezione Turismo, Commercio e Servizi della Uil.

La dichiarazione della Uil

“Si tratta di una nostra iscritta.

E quando ci è giunta la segnalazione, siamo immediatamente intervenuti. Abbiamo chiesto conto di quanto accaduto al direttore”. Le parole sono di Marco Marroni, segretario nazionale che, per la Uiltucs, si occupa di tenere i rapporti con la dirigenza di Mediaworld. “La risposta che abbiamo ricevuto non è stata soddisfacente – prosegue il sindacalista – per cui così ci siamo rivolti ai responsabili dell’azienda per avere ulteriori chiarimenti. E lunedì, da quanto ci risulta, il responsabile del punto vendita è stato sospeso“.

L’episodio di Giorgia, ovviamente, ha fatto il giro dell’intera azienda. Prima sui social e successivamente su WhatsApp, tutti i suoi colleghi le sono stati vicino: “Mediaworld – racconta Gigi Cardilli della Cgil – ha tagliato, nel 2016, oltre 800 dipendenti. Certo, si è sotto organico, ma è impossibile credere che, in negozio, non si possa trovare una persona disponibile per una sostituzione di 5 minuti. Il direttore ha fatto orecchie da mercante”.