Roma, 5 giu. (Adnkronos Salute) – Russare non è solo fastidioso: per il 54% della popolazione italiana tra i 15 e i 74 anni, oltre 24 milioni di persone, è un problema di salute che può essere anche serio. Non è una questione banale e affrontarla aiuta a prevenire malattie anche importanti. Per studiare le dinamiche del russamento, i segnali che il corpo lancia e le conseguenze sui vari organi, è nata una disciplina medica: la roncologia, ovvero lo studio del 'russamento', in termini medici 'roncopatia'.
In quest'ottica è stata creata l'Accademia italiana di roncologia (Air), presentata oggi all'ospedale Auxologico San Luca di Milano, dove la nuova disciplina si allinea alla medicina del sonno. "Studiare il russamento e soprattutto identificarlo giocando d'anticipo ci permette di fare una diagnosi precoce di un eventuale problema eventuale di apnee notturne", spiega Carolina Lombardi, direttore del Centro di medicina del sonno dell'Auxologico.
Fabrizio Salamanca, presidente Air, ricorda che la "roncopatia con tutte le sue conseguenze ha cominciato a essere oggetto di studio scientifico negli anni '70 proprio in Italia, ma purtroppo per ancora tanti anni è stata poco riconosciuta in ambito medico, anche per la mancanza di tecnologie che ne permettessero una precisa diagnosi. Negli ultimi anni, invece, è uno degli argomenti medici più studiati in tutto il mondo, con lavori scientifici sempre più numerosi e importanti e con nuove scoperte che ne permettono una comprensione sempre più profonda. È un disturbo multidisciplinare, cioè che coinvolge varie discipline mediche e non mediche. L'Accademia è un'associazione scientifica, senza scopo di lucro, e nasce per dare una casa comune a tutte le figure che si occupano della roncopatia, per favorire la condivisione delle conoscenze, per organizzare e patrocinare eventi scientifici nazionali e internazionali, teorici e pratici, e sempre aggiornati dalle più recenti e innovative terapie".
Per quanto riguarda l'epidemiologia, continua Salamanca, "possiamo rifarci a 2 studi importanti e completi del 2019, uno a carattere internazionale e l'altro nazionale. Il primo su 'Lancet Resiratory Medicine' che dice che nel mondo tra i 30 e i 69 anni si stima che 936 milioni (quasi 1 miliardo) di persone soffrono di roncopatia apneica e, di questi, 456 milioni di apnee gravi. E dice, inoltre, che di questi pazienti solo il 3% si rivolge al medico per questo problema e solo il 50% di questi trova un medico competente che sa fare la diagnosi. Il lavoro nazionale di Patrizio Armeni del Cergas Sda Bocconi, sempre del 2019, dice che il 54% della popolazione adulta italiana (15-74 anni) soffre di roncopatia apneica (oltre 24 milioni) e il 65% è di genere maschile. Inoltre, stima che il costo di tale patologia per l'Italia è di circa 31 miliardi di euro l'anno tra costi sanitari diretti e indiretti".
In merito ai disturbi legati a questa problematica, aggiunge il presidente Air, si possono manifestare, per esempio, "aumento della pressione arteriosa, aritmie cardiache, sonnolenza diurna, disturbi cognitivi (specie della memoria)i. La roncopatia è un disturbo che colpisce solo la specie umana, perché solo gli esseri umani nella loro evoluzione hanno perso il 'muso' e hanno sviluppato il tratto anatomico chiamato 'orofaringe collassabile': un combinato disposto che dà spesso origine, durante il sonno, al collasso orofaringeo e alla caduta posteriore della lingua che sono i più frequenti siti di origine del russamento e delle apnee ostruttive".
I quadri clinici sono vari, "ma cercando di essere più schematici possibili possiamo dire che ci sono fondamentalmente tre tipi di roncopatia. La roncopatia semplice: russamento continuo, creato da varie strutture anatomiche al passaggio dell'aria inspirata durante il sonno. Crea spesso grandi disagi al compagno di letto, ma ancora non crea disturbo alla salute del russatore che non se ne accorge e ha un sonno assolutamente ristoratore. La roncopatia patologica: russamento ancora non complicato da apnee ostruttive, ma che non permette al russatore un sonno profondo e ristoratore. La roncopatia apneica: russamento intermittente, cioè inframezzato da pause respiratorie, a volte prolungate".
Quest'ultima "è una vera e propria patologia cronica multiorgano con sintomi diurni spesso molto importanti, basti solo pensare che circa il 22% degli incidenti stradali sono dovuti a improvvisi accessi di sonnolenza diurna dovuti a sonno frammentato da apnee del sonno".
La roncopatia apneica è un problema più maschile, spiega Salamanca, con "tassi di prevalenza fino al 24% negli uomini e al 9% nelle donne. Chiaramente, se consideriamo anche il russamento semplice le percentuali aumentano molto, ma sempre con un rapporto di circa 3 a 1 tra maschi e femmine. La donna, in età fertile, grazie alla presenza di ormoni estrogeni e progesterone è più protetta dalla roncopatia rispetto all'uomo".
Per quanto riguarda le cure "le novità sono molte, sia in ambito diagnostico che in ambito terapeutico. Nella diagnosi la più importante è stata l'introduzione della Sleep Endoscopy, cioè un esame endoscopico durante un sonno indotto farmacologicamente, della durata di circa 10-15 minuti, che ci permettere di vedere e filmare esattamente i punti 'russanti' e i siti ostruttivi delle prime vie aeree proprio mentre il paziente sta dormendo. Questo esame, anche grazie ad alcune manovre che vengono eseguite, ci fa capire immediatamente quali possano essere le terapie migliori per quel caso".
In merito alla terapia, aggiunge il presidente Air, "ci sono importanti novità chirurgiche (interventi sempre più mininvasivi), odontoiatriche (dispositivi orali anti-roncopatia sempre più validi e ben tollerati) e anche farmacologiche con principi attivi che aiutano a migliorare il tono muscolare delle vie aeree, a combattere la sonnolenza diurna e a ridurre i risvegli frequenti. Gli studi in tutti questi ambiti sono in forte attività e la nostra Accademia vuole essere un ulteriore stimolo specie per i colleghi più giovani. Anche in questa disciplina sta entrando l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (machine learning e deep learning), sia per quanto riguarda una diagnosi sempre più precisa e precoce, ma anche per implementare l'efficacia delle varie terapie: ma questi processi necessitano sempre della supervisione umana competente".