Cannabis legale in Italia, tutto ciò che c'è da sapere

Quando si parla di cannabis legale c'è molta disinformazione: a chi bisogna rivolgersi per un acquisto sicuro e consono alle normative in vigore in Italia?

Ancora oggi, quando si parla di marijuana c’è ancora molta disinformazione e per questo si tende a confondere le ideologie promosse dallo Stato italiano.

Qualche anno fa, l’Italia ha approvato una normativa – attualmente in vigore – secondo cui stabilisce che si può coltivare la pianta solo da un seme (precedentemente certificato). Per poter coltivare una pianta del genere, occorre che il vivaista a cui ci si rivolge – oltre a certificare la qualità del prodotto – deve conservare tutta la documentazione di acquisto per un periodo di almeno un anno. In questo modo, gli altri operatori del settore conoscono la provenienza della pianta e le sue tracciabilità.

Quesiti molto frequenti sono: “Cosa si può fare con i semi di canapa? Soprattutto, cosa non è consentito fare?”

Secondo la legge, con i semi di canapa si possono ricavare vari alimenti come: olio, pane, pasta, caramelle, biscotti, bevande, tisane e tanto altro. Le fibre, invece, si possono utilizzare per i capi d’abbigliamento e nella bioedilizia.

È importante sapere che non è assolutamente possibile l’importazione, a meno che non si tratti di piante che rispettino sia le normative italiane e sia quelle europee. La norma definisce che ogni prodotto – avendo un THC inferiore allo 0,6% – non deve avere alcun effetto psicotropo (allucinazioni o altri effetti dannosi per la salute).

La Corte di Cassazione – il 30 luglio 2019 – ha dichiarato che quasi tutti i prodotti derivati dalla canapa non sono legali, ma i prodotti per la bioedilizia, per la cosmetica o per il settore dell’abbigliamento sono sicuri perché rispettano le normative indotte dall’organo di governo.

Nel caso di oli, alimenti e infiorescenze bisogna verificare il livello di THC (sostanza psicotropa della cannabis). Come già ribadito, nella cannabis legale, questa concentrazione deve essere inferiore o pari allo 0,6% e tutti i prodotti che superano questa soglia sono considerati non leciti, perché arrecano problemi sull’organismo.

Ecco come riconoscere un prodotto legale

Non è molto difficile riconoscere una sostanza legale da una illegale: spesso quelle illecite non riportano i dettagli sulle confezioni, mentre una sostanza sicura e legale dispone di tutte le informazioni necessarie (quantità di THC, uso, provenienza, identificazione della società produttrice). Anche il colore non è da sottovalutare, solitamente le infiorescenze hanno un colore verde oppure una combinazione tra il verde e il viola. Se invece il colore va sulle tonalità del marrone, giallo o rosso, è facile comprendere che la pianta non sia quella giusta.

Questi prodotti possono essere acquistati anche allo stato liquido oppure sotto forma di tessuto lavorato. Ma a chi bisogna rivolgersi per un acquisto sicuro e consono alle normative in vigore?

Molti siti e negozi, in Italia, specie negli ultimi tempi consentono l’acquisto delivery di cannabis legale. JustMary, ad esempio, è una società italiana di delivery di cannabis legale, attiva in più città italiane. Per poter acquistare questo specifico prodotto occorre – necessariamente – rispettare tutti i regolamenti sanciti dal governo per non incombere a rischi. Secondo la legge, infatti, se un individuo è in possesso di un quantitativo di marijuana illegale potrebbe ricorrere ad un’ammonizione verbale, il sequestro della sostanza e il ritiro di un documento per massimo 90 giorni.

I punti vendita specializzati, offrono la possibilità a tutti di ordinare marijuana light di alta qualità (in tutta sicurezza). Oggigiorno, attraverso le piattaforme legali, è possibile conoscere tutte le informazioni utili per garantire che il prodotto sia sicuro, riverente e che non comporti problemi di salute.

Le aziende interessate, stando a quanto riportato da alcune fonti, hanno un fatturato considerevole grazie agli articoli di cannabis legittimi. I prodotti legali messi in commercio devono rispettare i parametri forniti dalla legge, tenendo in considerazione il numero di THC imposto.

È, inoltre, necessario sapere che i prodotti a base di cannabidiolo non possono essere usati per scopi medici, dato che non sono medicinali.