Argomenti trattati
AGGIORNAMENTO ORE… Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un appello forte e chiaro durante il vertice COP30. Ha invitato i leader mondiali a porre la salute al centro delle decisioni climatiche. In un contesto in cui il cambiamento climatico rappresenta una vera e propria emergenza, è fondamentale riconoscere il legame tra salute e ambiente.
Il pianeta come paziente
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha utilizzato una metafora potente: se il nostro pianeta fosse un paziente, sarebbe ricoverato in terapia intensiva. Questa immagine aiuta a comprendere la gravità della situazione attuale. Le temperature globali in aumento, la deforestazione e la contaminazione delle risorse idriche non sono solo problemi ambientali, ma rappresentano anche minacce dirette per la salute umana. Secondo Ghebreyesus, un pianeta malato comporta persone malate, sottolineando come la crisi climatica sia una crisi sanitaria immediata.
Il legame tra clima e salute
Le evidenze scientifiche attestano che i cambiamenti climatici hanno un impatto significativo sulla salute pubblica. Eventi estremi, come ondate di calore, inondazioni e tempeste, non solo causano danni fisici, ma contribuiscono anche alla diffusione di malattie infettive e alla malnutrizione. Con la crescente incidenza di malattie respiratorie legate all’inquinamento e a condizioni climatiche avverse, la salute globale è a rischio.
Il ruolo dell’oms e della comunità internazionale
In risposta a questa emergenza, l’OMS sta collaborando con oltre 100 paesi per sviluppare sistemi sanitari climaticamente resilienti. L’iniziativa, conosciuta come Alliance for Transformative Action on Climate and Health (ATACH), ha l’obiettivo di assistere le nazioni nella creazione di infrastrutture sanitarie capaci di affrontare gli impatti del cambiamento climatico. Durante il COP30, Ghebreyesus ha sottolineato l’importanza di includere la salute come tema formale nei negoziati climatici delle Nazioni Unite.
Finanziamenti per la salute e il clima
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sollevato un aspetto cruciale riguardante i finanziamenti per la salute. Secondo le proiezioni, i fondi esterni per la salute potrebbero ridursi tra il 30% e il 40% nel 2025. Questa situazione espone molti paesi a medio e basso reddito a gravi interruzioni nei servizi sanitari, mettendo a rischio la salute delle popolazioni più vulnerabili.
Strategie per affrontare le sfide finanziarie
Per contrastare questa crisi di finanziamento, l’OMS ha pubblicato una guida contenente politiche e strategie mirate ad aiutare le nazioni a superare le difficoltà immediate e a pianificare a lungo termine. Il messaggio principale è chiaro: la salute deve essere considerata una priorità politica e fiscale, piuttosto che un semplice costo da contenere. Investire nella salute è fondamentale per garantire stabilità sociale e resilienza economica.
In questo contesto, l’OMS incoraggia i governi a considerare la spesa per la salute come un investimento nel futuro. Le misure suggerite includono il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie e la promozione di un sistema di copertura sanitaria universale, fondato su servizi primari robusti e accessibili.
Un impegno globale per il futuro
Il supporto internazionale risulta essenziale per garantire che i paesi possano affrontare queste sfide. Iniziative come il UHC Knowledge Hub, in collaborazione con il Giappone e la Banca Mondiale, mirano a fornire assistenza tecnica e supporto analitico per gestire la crisi dei finanziamenti e promuovere la transizione verso sistemi sanitari sostenibili.
L’appello di Ghebreyesus al COP30 evidenzia l’urgenza di collocare la salute al centro delle decisioni climatiche. Questa strategia è fondamentale per garantire un futuro sano e sostenibile per le generazioni future. La salute del pianeta è in gioco e ogni leader è chiamato a contribuire attivamente per affrontare questa sfida globale.