Matteo Salvini si è presentato in tribunale a Roma al fine di testimoniare nel processo che vede Roberto Saviano imputato per diffamazione nei suoi confronti. A margine dell’incontro il ministro dei Trasporti e lo scrittore si sono incrociati. Ecco cosa è successo.
Salvini-Saviano: al via il processo per diffamazione
Dopo diversi rinvia, quest’oggi Matteo Salvini si è presentato in tribunale a Roma per testimoniare nel processo che vede imputato per diffamazione nei suoi confronti lo scrittore Roberto Saviano il quale, nel 2020, aveva definito il leader della Lega “ministro della Malavita“.
Ecco cosa ha detto in aula Salvini: “all’epoca ero ministro dell’Interno da 20 giorni, quando lo staffa della Comunicazione del Viminale mi segnalò alcuni post. Essendo Roberto Saviano un personaggio molto noto, le sue esternazioni furono condivise da milioni di persone.” Salvini ha poi affermato che “per me quella non era una citazione letteraria, ma un’offesa“. Saviano ha ribattuto così: “riutilizzerei l’espressione Ministro della Malavita che è di Gaetano Salvemini: io ritengo di aver tutto il diritto di utilizzare questo paradigma per criticare Matteo Salvini”. La prossima udienza sarà il 17 novembre.
Salvini e Saviano, incontro in tribunale: il gesto e le dure parole prima del processo
A margine del processo per diffamazione che vede imputato Roberto Saviano, per aver definito Matteo Salvini “Ministro della Malavita”, c’è stato un incontro tra i due. Ecco cosa ha raccontato il leader della Lega su quanto accaduto: “ho stretto la mano a Saviano in aula e lui mi ha detto vergognati. E’ un maleducato, ma non è certo un reato. Io non ce l’ho con lui. Se qualcuno mi dà del mafioso o amico della ‘ndrangheta non è normale: non è normale per un ministro, per un padre, per un cittadino. Noi i clan li abbiamo combattuti”.