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Puglia, arrestato l'assessore di Modugno: scambio elettorale politico-mafioso

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Terremoto giudiziario in Puglia, indagato anche il sindaco di Modugno: le indagini riguardano le elezioni comunali del 2020.

Voto di scambio con i clan, a Modugno (Puglia), arrestato l’assessore che, tra l’altro, è candidato alle Regionali con Forza Italia.

Scambio politica-clan: arrestato assessore di Modugno in Puglia

Terremoto giudiziario in Puglia. La Guardia di Finanza ha infatti arrestato sei persone, tra Bari e Foggia, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e detenzione illegale di armi.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha portato alla luce un sistema che avrebbe condizionato le elezioni comunali a Modugno nel 2020. Ci sarebbe infatti stato, secondo gli investigatori, un accordo tra il clan Parisi e uno dei candidati al consiglio comunale, ovvero l’attuale assessore Antonio Lopez, che è tra i sei arrestati. Lopez, tra l’altro, è candidato alle regionali pugliesi del 23 e 24 novembre con Forza Italia a sostegno di Luigi Lobuono. Secondo la ricostruzione da parte degli inquirenti, Lopez, che nel 2020 era candidato come consigliere comunale a Modugno, avrebbe comprato i voti dal clan Parisi, dando in cambio denaro, con la tariffa anche meno di 50 euro a voto, e la promessa di far assumere un affiliato del clan, promessa poi mantenuta.

Scambio politica-clan: indagato il sindaco di Modugno

Come detto, sei persone sono state arrestate con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, tra cui anche l’attuale assessore di Modugno, Antonio Lopez. Tra gli indagati c’è anche Nicola Bonasia, sindaco del paese in provincia di Bari, ma nei suoi confronti non sono state stabilite misure cautelari.

Le indagini che riguardano Lopez e le altre cinque persone arrestate, si sono poi allargate, ci sarebbe infatti stato un summit criminale per stringere un accordo anche per le elezioni europee del 2024. Anche in questo caso lo scopo era quello di ottenere voti per un candidato in cambio di denaro al clan. In questo caso però, il candidato, è risultato estraneo ai fatti secondo gli inquirenti ma dimostrerebbe che Lopez ha mantenuto in contatti con il clan.