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Scuola, i nuovi programmi di Valditara: cosa aspettarsi dal 2027

scuola valditara 2027

Scuola Valditara per il 2027: i nuovi programmi scolastici introdurranno cambiamenti significativi, con focus su grammatica, latino e geografia. Riforma in corso per una scuola più orientata ai fondamentali.

Nel 2027, il sistema scolastico italiano vedrà un cambiamento significativo. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ha comunicato che i nuovi programmi per le scuole superiori saranno introdotti a partire dall’anno scolastico 2027-2028.

Già, il 2027 sembra lontano, ma la preparazione è già iniziata. La commissione preposta sta lavorando a una bozza delle nuove linee guida, che sarà presto messa in discussione pubblicamente.

“Sono indicazioni nazionali quindi guai a pensare che vogliano ledere l’autonomia delle scuole”, ha ribadito Valditara, con la sua proposta il governo intende chiarire quali siano gli obiettivi e le competenze da raggiungere. Un’operazione di chiarimento, certo, ma anche una svolta culturale.

I nuovi programmi per la scuola dal 2027 di Valditara: i dati che allarmano

I numeri sono devastanti, e il ministro non ha paura di dirlo. Secondo Censis, Invalsi e altri enti di ricerca, il 43% degli italiani non è in grado di comprendere un testo. E non è solo questo. Se si prova a semplificare, forse si riesce a cavarsela. Ma la verità è che il 20% dei ragazzi non sa chi sia Mazzini. E molti non sanno nemmeno dove si trova il Po. “I dati parlano chiaro”, dice Valditara, “qualcosa non funziona”. E ha ragione. La scuola, secondo lui, ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto. Bisogna eliminare decenni di pedagogia “spontanea” che ha annacquato la conoscenza della lingua. La scuola deve tornare a insegnare i fondamentali: grammatica, sintassi, e soprattutto la lingua italiana. Ridare dignità all’insegnamento, senza più compromessi. Non possiamo più permetterci il lusso di ignorare chi siamo.

Scuola, Valditara i programmi per il 2027: un ritorno alla tradizione

Il futuro dei giovani, per Valditara, è fatto di sogni e speranze. Ma per realizzarli, bisogna partire dalle basi. Ecco perché tra le priorità della nuova riforma ci sono il ritorno del latino e lo studio delle poesie. Sì, il latino, un pilastro della nostra cultura, essenziale per sviluppare logica e ragionamento. Ma non solo. Il ministro vuole anche un ritorno alla scrittura in corsivo. Un gesto semplice, ma che “mostra chi riflette”. Opposto allo stampatello, che è l’espressione di chi urla senza pensare. E poi, la geografia, tornata finalmente a scuola. “I giovani devono sapere dove sono nel mondo”, dice Valditara. La geografia è fondamentale per l’orientamento, per capire dove si trova il Po, e forse anche per capire un po’ meglio chi siamo.

Dal 2027, la scuola di Valditara cambia: i risultati Invalsi nel curriculum degli studenti

C’è un’altra novità. Dal 2025, il curriculum dello studente si arricchirà con i risultati dei test Invalsi. Non solo i voti, ma le competenze reali in italiano, matematica e inglese. Per gli studenti della quinta superiore, questi test sono diventati indispensabili. La partecipazione a questi esami, infatti, è requisito di ammissione alla maturità. La presenza dei risultati in curriculum? Un segno che anche i numeri e le prove concrete contano. Insomma, il cambiamento è in corso e non si fermerà. La scuola del futuro è già qui, a partire dal 2027.