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“Si chiude un anno non facile, tutti ne abbiamo ben presenti le ragioni e come sempre speriamo di incontrare un tempo migliore”. Dal palazzo del Quirinale è andato un onda a reti unificate il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Numerosi sono stati i temi affrontati nel corso del suo intervento, a cominciare da quello della pace: “Il desiderio di Pace – ha detto Mattarella – è sempre più alto.
La pace è un modo di pensare, quello di vivere insieme agli altri rispettandoli senza imporre loro i propri interessi, il proprio dominio”.
Sergio Mattarella, il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica
“Di fronte alle case, alle abitazioni devastate dai bombardamenti nelle città ucraine, di fronte alla distruzione delle centrali di energia per lasciare bambini, anziani, donne, uomini al freddo del gelido inverno di quei territori, di fronte alla devastazione di Gaza, dove neonati al freddo muoiono assiderati, il desiderio di pace è sempre più alto e diviene sempre più incomprensibile e ripugnante il rifiuto di chi la nega perché si sente più forte”. Lo ha dichiarato il presidente Mattarella nel suo messaggio di fine anno agli italiani.
Aggiungendo poi: “L’Assemblea costituente, eletta contestualmente al referendum che sancì la scelta repubblicana, fu capace di trovare una sintesi di alto valore mentre la dialettica politica si sviluppava tra convergenze e contrasti, anche molto forti. Di mattina i costituenti discutevano, e si contrapponevano, sulle misure concrete di governo, nel pomeriggio, insieme, componevano i tasselli della nostra Carta costituzionale. La Costituzione italiana, che ha ispirato e guidato il Paese per tutti questi decenni. Le immagini della firma dei Trattati di Roma, nel 1957 – ha proseguito il Presidente della Repubblica – consegnano un successo e un altro momento decisivo, con l’Italia in prima linea nella costruzione della nuova Europa. Proprio l’Europa e le relazioni transatlantiche, con il piano Marshall, sono i due pilastri della ricostruzione. L’Unione Europea e l’Alleanza Atlantica hanno coerentemente rappresentato – e costituiscono – le coordinate della nostra azione internazionale”.
Proseguendo con il suo messaggio dal Quirinale, il Presidente Mattarella ha sottolineato: “La nostra vera forza, la coesione sociale nella libertà e democrazia, ci ha consentito di fare dell’Italia il grande Paese che è oggi. Le legittime dialettiche tra le varie posizioni hanno contribuito a concrete realizzazioni che hanno cambiato in meglio la vita delle persone. Diritti e doveri sono diventati progressivamente fatti e non sono rimasti astratte affermazioni. Riflettere su ciò che insieme abbiamo conquistato è la premessa per poter guardare al futuro con fiducia e con rinnovato impegno comune. La consapevolezza di questa storia può conferirci forza per affrontare con serenità le sfide e le insidie del nostro tempo”. Per poi concentrarsi sulle nuove generazioni: “Desidero rivolgermi, particolarmente, ai più giovani. Qualcuno, che vi giudica senza conoscervi davvero, vi descrive come diffidenti, distaccati, arrabbiati: non rassegnatevi. Siate esigenti, coraggiosi. Scegliete il vostro futuro. Sentitevi responsabili – ha poi concluso – come la generazione che, ottanta anni fa, costruì l’Italia moderna. Auguri! Buon 2026!”.
Mattarella, discorso di fine anno: il dettaglio della foto alle spalle del Presidente
Un dettaglio non è sfuggito nel corso del discorso del presidente della Repubblica agli italiani. Ovvero la foto presente alle sue spalle, quella di Federico Patellani divenuta il simbolo della vittoria del referendum per la Repubblica, il 2 giugno 1946. Si tratta di uno degli oggetti che sono andati a comporre la scenografia presisposta per il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ne ha ricordato la ricorrenza. Il particolare era già stato notato dal video sul backstage realizzato nella sala alla Vetrata al Quirinale. Lo scatto mostra una ragazza sorridente intenta a sventolare il Corriere della Sera, che riporta il titolo: “E’ nata la Repubblica italiana”.