Sfatiamo un mito: Fabio Fazio e Luciana Littizzetto via dalla Rai per soldi (e non per colpa del Governo)

Semplicemente, Discovery ha offerto loro di più in termini economici. Basta patetici martiri! Sono anni che Fabio Fazio, e di conseguenza il suo agente Beppe Caschetto, sono insofferenti verso la Rai e annusano l’aria di La7 e Discovery. Entrambi hanno preso la palla al balzo per cambiare situazione e guadagnare di più

Il Governo Meloni è diventato un business non solo per gli italiani, i quali iniziano a respirare un po’ di libertà emotiva e di risollevamento economico, ma soprattutto per i conduttori televisivi di sinistra, che godono finanziariamente come ricci.

Tralasciando nomi minori quali Lucia Annunziata e Massimo Gramellini, Fabio Fazio (e conseguente carrozzone formato da Luciana Littizzetto e una sfilza interminabile di autori) spicca su tutti; dopo quarant’anni abbandona la Rai e forse era pure ora. Per piccole o grandi parentesi, hanno abbandonato la tv di Stato Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Pippo Baudo, siamo certi che i telespettatori Rai se ne faranno presto una ragione. È importante chiarire che nessuno ha cacciato Fazio, nessuno lo ha criticato aspramente (neppure nel centrodestra, i battibecchi con Matteo Salvini sono aria fritta), nessuno ha imposto nulla a nessuno, era libero di rimanere, fare una televisione alternativa e “combattere” da dentro invece che prendersela comoda a suon di milioni di euro da fuori.

I milioni di euro fanno gola e lo spirito economico in certi personaggi prevale su quello editoriale; fin qui nulla di eclatante, se non fosse per il fatto che Luciana Littizzetto, altra protettissima del buon Caschetto, ha lanciato frecciatine alla nuova governance della Rai e a Matteo Salvini, che si poteva oggettivamente risparmiare, dimostrando che certe volte sorvolare vale più di mille parole. È necessario ricordare che il centrosinistra ha avuto in mano la Rai per undici anni e che demonizzare il nuovo corso è da persone con un livello culturale da gallina raspatrice.

Fabio Fazio doveva rimanere perché, nonostante le avversità che avrebbe incontrato, che sono le stesse che hanno avuto conduttori e autori di centrodestra estromessi dai programmi per più di dieci anni, era “proprietario” del format più seguito di Rai3, dava da mangiare a tanti personaggi ed era un programma a tratti godibile. Fazioso, di parte, per certi versi monotono ma pur sempre di gran successo; fare due milioni su Rai3 è cosa titanica, il “pretino” Fabio Fazio ci riusciva.

Fabio Fazio lascia un buco colmabilissimo da qualsiasi altro bravo giornalista o conduttore con un programma al contempo familiare, politico, d’intrattenimento e satirico; in questo caso, la scommessa sarà tutta sugli ascolti. Non sarà facile replicare il carrozzone targato Beppe Caschetto perché nel tempo il programma ha cementificato milioni di telespettatori, i quali non sappiamo come prenderanno un nuovo arrivo in quel dato giorno e in quella data fascia.

Checchè se ne scriva, Fabio Fazio riesce a calamitare e consolidare in breve tempo il parterre televisivo che vota a sinistra, dandogli un boccone di cultura e uno di pop, uno di trash e uno di satira, in un miscuglio di alto e basso, insopportabilmente “di parte” ma mai volgare.

Seri e costosi professionisti hanno lavorato a Che Tempo Che Fa e tutti insieme appassionatamente si trasferiranno sul Nove, canale del gruppo Warner Bros. Discovery, che ha bisogno di attrarre pubblico e investimenti ma soprattutto che paga molto più della Rai.

E vissero tutti felici e contenti.