Lo shutdown federale negli USA, iniziato a ottobre, ha bloccato numerosi servizi pubblici, mettendo a rischio l’assistenza alimentare a milioni di cittadini e creando disagi crescenti nei trasporti e nella vita quotidiana. Con il Congresso ancora in stallo tra Repubblicani e Democratici, la crisi rischia di intensificarsi, soprattutto in vista delle festività del Ringraziamento.
Lo shutdown negli USA e la crisi dei servizi essenziali
Negli Stati Uniti, lo shutdown federale ha raggiunto livelli critici, colpendo duramente i cittadini più vulnerabili. Dal primo novembre, i fondi per il programma SNAP (Supplemental Nutrition Assistance Program), che garantisce assistenza alimentare a 42 milioni di persone – quasi una su otto – sono terminati, lasciando milioni di famiglie senza sostegno.
La paralisi governativa interessa scuole, servizi per l’infanzia, prevenzione sanitaria, tribunali e persino le paghe dei militari. Circa 800mila dipendenti federali non ricevono stipendio da settimane, con il rischio di licenziamenti permanenti.
La Casa Bianca e il vicepresidente JD Vance hanno convocato riunioni d’emergenza, ma la mancanza di accordo tra Repubblicani e Democratici al Congresso mantiene la situazione bloccata. Vance ha ammonito che, se il blocco continuerà fino al Giorno del Ringraziamento, «sarà un vero disastro», con famiglie e lavoratori lasciati senza mezzi per settimane.
La battaglia politica tra le parti, che rifiutano concessioni reciproche, ha trasformato il conflitto sul bilancio in una crisi concreta per milioni di americani.
Shutdown USA, è il caos: aeroporti e voli bloccati, stop all’assistenza alimentare
Lo shutdown ha inoltre gravemente compromesso il trasporto aereo. La carenza di personale nei controlli del traffico aereo e nella Transportation Security Administration obbliga oltre 63mila lavoratori essenziali a prestare servizio senza stipendio, aumentando progressivamente le assenze. Ogni giorno si registrano almeno 7mila voli in ritardo e blocchi temporanei in aeroporti chiave come Newark, JFK e LaGuardia, con ripercussioni anche a Dallas, Boston, Houston e Phoenix.
I sindacati e le compagnie aeree, allarmati dall’emergenza, denunciano che la mancanza di personale sta mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e la regolarità dei voli, specialmente in prossimità delle festività. Controllori e addetti lavorano sotto enorme pressione, cercando di garantire la sicurezza in condizioni di incertezza e privazioni economiche.