Se per almeno un’altra settimana tutta Italia rimarrà in zona bianca, ci sono due regioni che rischiano di tornare in fascia gialla entro fine mese: si tratta di Sicilia e Sardegna, le uniche due che al momento hanno i tassi di occupazione di aree mediche e terapie intensive che più si avvcinano alla soglia per il passaggio di zona.
Sicilia e Sardegna zona gialla
In Sardegna è già stata superata la percentuale delle rianimazioni occupate utile per finire in zona gialla (10%): sull’isola le terapie intensive hanno infatti un tasso di occupazione pari all’11%. Ampiamente oltrepassata inoltre l’incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti che una volta determinava il cambio di colore. Ora il dato non conta più ma è comunque significativo notare che un tempo per passare al giallo era necessario superare il valore di 50 e che ora sull’isola il dato è pari a 142.
In Sicilia, regione record per numero di positivi registrati domenica 8 agosto (oltre 800), è invece attualmente occupato il 13% dei posti letto in area medica (cifa che si avvicina alla soglia del 15% che fa scattare il passaggio di zona) e il 7% delle terapie intensive.
Sicilia e Sardegna zona gialla: i dati delle altre regini
Più lontane dai valori soglia altre regioni, nelle quali però si nota la crescita della pressione sulla rete ospedaliera sono in Lazio e la Liguria.
Nella prima regione il tasso di occupazione in rianimazione è passato dal 3,7 al 6% in una settimana, nella seconda dal 2,8 al 7%. Da rilevare anche il numero alto di positivi ogni 100 mila abitanti di altre quattro regioni: la Toscana nell’ultima settimana ha registrato un’incidenza pari a 119,7 (la settimana precedente era 94,5); il Veneto a 94 come l’Umbria e l’Emilia-Romagna a 93.