Sindrome della morte in culla: ecco cos’è

E’ di qualche giorno fa la notizia della morte della figlia di appena nove mesi della showgirl Claudia Galanti, Indila Carolina Sky. Anche se i medici non hanno ancora accertato la causa certa del decesso, si sospetta possa trattarsi della cosiddetta “Sindrome della morte in culla” (Sids),...

E’ di qualche giorno fa la notizia della morte della figlia di appena nove mesi della showgirl Claudia Galanti, Indila Carolina Sky. Anche se i medici non hanno ancora accertato la causa certa del decesso, si sospetta possa trattarsi della cosiddetta “Sindrome della morte in culla” (Sids), che colpisce i neonati nei primi mesi di vita e che non ha alcun sintomo particolare che possa mettere in allarme i genitori.

Alcuni studiosi americani hanno approfondito questa sindrome, scoprendo che deriva da una anomalia nella zona cerebrale che controlla il ritmo del sonno e della veglia. Anche se all’apparenza il piccolo sembra sano, in realtà presenta dei deficit (spesso impercettibili) anche nei ritmi circolatori e cardiaci, che provocano disturbi nella pressione arteriosa e alterazioni della temperatura corporea.

Per i medici la sindrome della morte in culla non è una vera e propria patologia e non vi è quindi una precisa spiegazione scientifica di questo fenomeno.

La sindrome infantile della morte improvvisa può essere però evitata adottando alcuni accorgimenti: esporre il piccolo ad una temperatura elevata oppure al fumo passivo; farlo coricare prono, cioè sulla pancia, oppure posizionarlo su coperte troppo avvolgenti e soffici. Per prevenire la Sids sarebbe opportuno che la mamma allatti il bambino, per far sì che le difese immunitarie si rafforzino; e ancora che i genitori non abusino di alcol, droga o fumo (in particolare la madre durante la gravidanza).

A tutt’oggi, però, le morti improvvise di bimbi in culla non possono ancora essere del tutto scongiurate.