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“So come è morta mia moglie": la confessione choc di Sebastiano Visintin su Liliana Resinovich

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Sebastiano Visintin parla in diretta a Porta a Porta sulla morte della moglie Liliana Resinovich: la sua versione dei fatti.

In diretta televisiva, Sebastiano Visintin ha lasciato senza parole il pubblico annunciando di sapere come sia morta la moglie Liliana Resinovich. L’unico indagato per la morte della donna ha scelto il salotto di Porta a Porta per rompere il silenzio, raccontando dettagli finora sconosciuti e offrendo la propria versione dei fatti in merito a una vicenda che continua a suscitare interrogativi e tensioni.

Tra accuse, perizie contrastanti e misteri ancora irrisolti, la confessione del marito della donna ha acceso nuovamente i riflettori su una tragedia che ha scosso Trieste e l’opinione pubblica.

La morte di Liliana Resinovich: la GoPro e i dubbi sul marito

Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte della moglie Liliana Resinovich, ha partecipato alla puntata di Porta a Porta portando con sé la videocamera GoPro utilizzata nei mesi precedenti dall’autorità giudiziaria. L’uomo ha spiegato che la Procura ha avuto accesso a tutti i contenuti della scheda, incluse foto e video, e che successivamente gli è stata restituita. In merito alla formattazione della scheda avvenuta il 13 giugno 2023, poco dopo che il Gip di Trieste aveva deciso di riaprire le indagini, Visintin ha dichiarato:

“Quando ho finito di fare le mie cose, attacco il pc e scarico il contenuto nel mio hard disk. Quindi che senso aveva tenere tutto lì dentro?”.

Ha inoltre contestato le affermazioni della Polizia Postale secondo cui alcune immagini sarebbero scomparse, definendole infondate e legate a un presunto fallimento del gruppo Penelope, associazione che segue i familiari della vittima.

“So come è morta mia moglie”, la rivelazione del marito di Liliana Resinovich in tv

Secondo Visintin, Liliana Resinovich si sarebbe suicidata. Ha raccontato che la donna, il giorno della scomparsa, aveva lasciato la casa in ordine, con documenti, portafogli e fede al loro posto, e aveva persino fatto partire il bucato. L’uomo ha chiesto accertamenti approfonditi su tutte le persone coinvolte e ha sollecitato una terza perizia medico-legale, dopo che due consulenze precedenti avevano dato pareri contrastanti: la prima indicava il suicidio, la seconda l’omicidio. Visintin ha anche denunciato presunti errori nella gestione del corpo della moglie, come la permanenza per cinque giorni a temperatura ambiente presso l’obitorio.

I periti Paolo Fattorini, Chiara Turchi ed Eva Sacchi stanno esaminando diversi reperti, a partire dalla giacca indossata da Liliana al momento del ritrovamento. Le indagini tecniche, che includono analisi genetiche, merceologiche e dattiloscopiche, hanno l’obiettivo di identificare eventuali tracce di Dna o fibre estranee, elementi che potrebbero rivelarsi fondamentali per ricostruire gli ultimi momenti di vita della donna.

La prossima udienza, prevista per il 30 marzo 2026, farà il punto sui risultati delle verifiche, mentre il caso resta sotto i riflettori, tra nuove perizie e interrogativi ancora aperti. L’indagato si è detto sereno, respingendo le accuse contenute nell’avviso di garanzia che lo indicano come responsabile della morte della moglie.