Spagna, non escluso utilizzo norma su sospensione autonomia Catalogna

Catalogna, Spagna non esclude uso norma su sospensione autonomia

Dura da diversi mesi la piccola guerra di secessione cominciata dalla Catalogna.

Era lo scorso giugno quando la comunità autonoma spagnola ha lanciato la sua ultima sfida allo stato spagnolo, annunciando che il Referendum sull’Indipendenza sarebbe stato convocato il primo ottobre.

Ai catalani sarà chiesto, qualora il referendum avrà luogo, se vogliono che la Catalogna sia “uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica”. Le cose, però, potrebbero presto cambiare, visto che la Spagna non esclude un possibile ricorso all’articolo 155 della Costituzione.

Se ciò dovesse accadere, tale procedimento consentirebbe di sospendere l’autonomia della Catalogna e il suo presidente Carles Puigdemont. Così come dichiarato dal portavoce dell’esecutivo spagnolo Inigo Mendez de Vigo: “l’obiettivo sarebbe impedire il referendum per l’indipendenza di ottobre.”.

Giovedì scorso, inoltre, il premier spagnolo Rajoy aveva affermato di non rinunciare “a nulla” per fermare il governo secessionista di Barcellona. A suo favore, come già detto, c’è l’Articolo 155 della Costituzione che prevede non la sospensione totale dell’autonomia regionale, ma l’assunzione da parte del Governo centrale di alcune delle sue competenze, previo l’assenso del Senato che allungherebbe quindi i tempi, nonché di tutte le misure necessarie per far sì che la regione rispetti la legge.

Tuttavia, Madrid si era finora dimostrata restia all’ipotesi di un ricorso di questo genere, temendo che potesse essere percepito dalla Catalogna come un’ulteriore “aggressione”.

Ovviamente la risposta è arrivata quasi immediata. Il parlamento della Catalogna non si ferma e approva la legge “di rottura”, che segna la procedura da seguire per la secessione in caso di prevalenza di sì nel referendum che però, a questo punto, è da considerare illegale secondo le autorità spagnole.

Stop da parte della Consulta

La decisione della Consulta era prevista ed è arrivata puntualmente: ha dichiarato ricevibili tutti i ricorsi presentati oggi dall’esecutivo spagnolo contro le decisioni prese ieri dal governo e dal Parlamento catalani. La Consulta iberica ha anche intimato ai 947 sindaci catalani e ai 62 alti funzionari della Generalitat che non possono partecipare in alcun modo all’organizzazione della consultazione illegale.

La Catalogna

La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all’estremità nord-orientale della pensola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo.

Copre un’area di 32 114 km², e ha una popolazione di 7 522 596 abitanti. Il suo capoluogo è la città di Barcellona. La Catalogna confina a nord con la Francia, regione Occitania, da cui è separata dalla catena dei Pirenei e Andorra. È composta da quattro province: Barcellona, Girona, Lleida e Tarragona.

Dichiaratasi nazione nel preambolo del proprio statuto di autonomia (costituzionalmente riconosciuta come nazionalità), la Catalogna esprime rivendicazioni indipendentistiche, o almeno autonomistiche, derivanti dalle proprie peculiarità linguistiche e culturali.

Costituisce, inoltre, il più esteso e popolato dei territori catalanofoni noti, anche in virtù di connotazioni politiche, come paesi catalani.