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Spagna, tragedia roghi: ancora 14 focolai attivi in tutto il paese

Madrid, 25 ago. (askanews) – Un’ondata di calore lunga sedici giorni: la Spagna brucia ancora, gli incendi attivi nel nord e nell’ovest del paese hanno ucciso almeno quattro persone e distrutto oltre 350mila ettari di terreno nelle ultime settimane, costringendo migliaia di residenti e villeggianti all’evacuazione. Spiega Antoni Muri, responsabile delle zone rurali in Catalogna: “La primavera è stata piovosa ma in giugno abbiamo avuto condizioni Estreme con temperature molto alte, bassa umidità relativa e poca pioggia soprattutto nel sud della Catalogna”.

Enormi i danni agli animali domestici e selvatici, alle case andate a fuoco. In Galizia la gente protesta accusando il governo locale di non aver fatto abbastanza in termini di prevenzione.

“Manifesto per il futuro di mia figlia” spiega Yago Peréz, “è una follia, gli incendi si spengono d’inverno non d’estate”.

Sono comunità martoriate dove la gente ha perso tutto. Su molti dei roghi plana il sospetto della mano dell’uomo. Oggi Virginia Barcones, direttrice della Protezione Civile, ha spiegato che ci sono ancora focolai attivi in tre comunità autonome, Castiglia e Leon, Asturie e Ourense. In tutto, dice, oltre 34mila evacuati, 46 persone arrestate, e 134 sotto inchiesta. “Ci confrontiamo a una cosa nuova, gli effetti del cambiamento climatico che portano rischi e disastri di nuove dimensioni perché sono più frequenti, più aggressivi, provocano maggiori danni e durano molto più a lungo”.