La sparatoria alla Brown University riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nei campus universitari statunitensi, sempre più spesso teatro di episodi di violenza armata. Un evento improvviso che ha trasformato una normale giornata di studio in una tragedia, lasciando una comunità sotto choc e riaprendo interrogativi su prevenzione, controlli e responsabilità.
La decisione del giudice, arrivata in queste ore, solleva ulteriori discussioni e riapre la caccia all’uomo.
Una mattina di studio spezzata dalla violenza alla Brown University
La giornata era cominciata come tante altre all’interno del campus, ma in pochi istanti quella normalità si è dissolta. La mattina del 14 dicembre, alla Brown University di Providence, un uomo armato ha aperto il fuoco all’interno di un edificio dove erano in corso le prove di fine semestre.
Il bilancio è stato drammatico: due studenti uccisi e altre nove persone ferite. Testimoni hanno raccontato di spari improvvisi, urla e attimi di puro terrore, con decine di ragazzi costretti a barricarsi in aula o nei bagni.
Il campus e l’intera città restano sotto shock, mentre l’università ha attivato supporto psicologico e cancellato gli esami, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sul controllo delle armi negli ambienti educativi statunitensi.
Sparatoria Brown University, la decisione shock del giudice sul presunto killer
Nelle ore successive alla sparatoria, le autorità avevano fermato un uomo, un ex militare con problemi psichici, trovato in possesso di armi e rintracciato in un hotel a Coventry, non lontano dal campus. Tuttavia, come riportato dalla CNN, la procura ha annunciato che non vi sono elementi sufficienti per trattenerlo. “A breve rilasceremo la persona arrestata oggi“, ha confermato il sindaco di Providence, Brett Smiley.
Sulla stessa linea il procuratore generale del Rhode Island, Peter Neronha, che ha dichiarato: “Penso che sia giusto dire che non ci sono basi per considerarlo una persona di interesse“. Il rilascio non ha però chiuso il caso: le ricerche del responsabile sono riprese e la polizia ha diffuso un breve video del sospetto ripreso di spalle mentre si allontana dopo l’attacco.
“È evidente che abbiamo un assassino in libertà e quindi non riveleremo il nostro piano“, ha aggiunto Neronha. Intanto, la comunità universitaria e cittadina si stringe nel lutto per le vittime, mentre l’episodio si inserisce in una lunga serie di sparatorie che continuano a scuotere scuole e università negli Stati Uniti.
Sparatoria alla Brown University a Providence, in Rhode Island. Il bilancio ufficiale è di due studenti morti e nove feriti. Il sospettato è ancora in fuga. Le autorità del Rhode Island hanno diffuso Il video del presunto attentatore…pic.twitter.com/Eo4NoBIaCw
— Marco Usai🇮🇹 (@usaimarco87) December 14, 2025