Roma, 10 set. (askanews) – GiocaConNoi è la nuova campagna di comunicazione che AiCS – Associazione italiana cultura sport, propone. Per una adesione accessibile e inclusiva, grazie ad una piattaforma sul web leggibile e udibile da tutte e tutti, per rendere chiaro il messaggio inclusivo dello sport di base.
Bruno Molea, il presidente AiCS, spiega: “Noi ci rivolgiamo in modo particolare a quella parte dei nostri associati che appartengono al cosiddetto mondo paralimpico e abbiamo deciso di fare una campagna di adesioni che andava in quella direzione, per sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica verso quello che non deve essere un problema, ma che è un pezzo di società che ci appartiene, e che ci appartiene anche come associazione.
Da lì il passo è stato breve, abbiamo detto ‘perché non rendiamo fruibile in modo reale tutti gli strumenti di comunicazione che abbiamo?’. Potendo così permettere anche ad un non vedente o ad un sordo di poter leggere, capire cosa facciamo, che cosa diciamo”.
Nell’epoca dell’isolamento, lo sport di base si fa ancora di più luogo sicuro di accoglienza, inclusione, coesione.
La senatrice Giusy Versace sottolinea: “Lo sport molto spesso anticipa i tempi, migliora la cultura e l’approccio anche nei confronti di una persona che vive con una disabilità. Lo dico prima ancora che da parlamentare lo dico da atleta paralimpica. L’ho provato sulla mia pelle, quanto lo sport educhi la società e può essere uno strumento importante educativo ulteriori per le nuove generazioni”.
In AiCS si contano circa 9.500 associazioni; tra queste, oltre 500 garantiscono attività sportive paralimpiche, ma molte di più sono quelle che offrono accoglienza e un posto sicuro ai tanti giovani e anziani con problemi cognitivi e di socialità.
Versace aggiunge: “Aics promuove l’inclusione partendo dal sito, abbattendo le barriere legate alla comunicazione, legate alle barriere architettoniche, anche nella costruzione degli eventi e dei prossimi appuntamenti, ci sarà l’opportunità di vedere veramente uno sport integrato promuovendo l’inclusione sociale, anche delle persone che vivono con una disabilità, grazie allo sport”.
La proposta di AiCS è rivolta in particolare per le categorie dei più fragili: minori, over 60, persone a rischio di emarginazione sociale.
E Molea spiega: “Il problema delle strutture, della fruibilità, è un problema reale. Abbiamo un sacco di strutture vetuste che necessitano di essere adeguate, in Meridione addirittura non abbiamo le strutture, in molti casi. Occorre, e quel Aics lo fa quotidianamente, sensibilizzare le pubbliche amministrazioni intanto per l’abbattimento delle barriere, perché poi inclusione vuol dire anche mettere in condizione chi deve essere incluso di poter fruire di quelli che sono gli strumenti che tutti i cittadini utilizzano normalmente”.