Star Wars: il Jedismo non può essere considerato una religione

Gli Star Wars addicted britannici devono farsene una ragione: professarsi Cavalieri Jedi e seguire la Forza non può equipararsi ad una confessione religiosa. La Charity Commission britannica, l’organo che si occupa di conferire o meno lo status di “religione ufficiale” in Inghilterra e Galle...

Gli Star Wars addicted britannici devono farsene una ragione: professarsi Cavalieri Jedi e seguire la Forza non può equipararsi ad una confessione religiosa.

La Charity Commission britannica, l’organo che si occupa di conferire o meno lo status di “religione ufficiale” in Inghilterra e Galles, ha sentenziato ufficialmente che non è legalmente possibile considerare il Jedismo come una vera forma di culto, poiché manca del necessario elemento spirituale e non ha come fine il miglioramento morale della società, né presenta la necessaria forza di persuasione e coesione tipiche di qualsiasi altro sistema di credenze. Il movimento, inoltre, non avrebbe un comprovato impatto positivo sulla società e sarebbe troppo elitario e ripiegato su se stesso per essere ritenuto un’opera di carità secondo le leggi vigenti.

Questo è quanto dichiarato da Kenneth Dibble, il capo consulente legale della Charity Commission, che ha quindi negato la personalità giuridica e la possibilità di essere considerato un ente benefico al Tempio dell’Ordine dei Jedi, fondato da Daniel Jones, autoproclamatosi capo della “Chiesa” ispirata alla mitologia di Star Wars in UK.

Jones ha affermato che i seguaci della Forza sudditi di sua Maestà, che secondo il censimento del 2011 sono 117.000 (in calo rispetto al boom del 2001, quando furono 390.000 persone a rispondere di essere Jedi nella sezione “religione” dei questionari ufficiali), continueranno a portare avanti iniziative caritatevoli anche senza aver ottenuto il riconoscimento ufficiale, convinto che nei prossimi cinque anni le cose cambieranno e lo status verrà concesso.

Nel 2001, furono principalmente coloro che si erano sempre proclamati atei a dichiararsi, un po’ per scherzo e un po’ per provocazione, come Cavalieri Jedi in risposta alla domanda ufficiale dell’indagine sul culto da loro professato e questo fece balzare al settimo posto il Jedismo nella classifica delle religioni più popolari, superando anche la fede Rastafari e quella indiana del Giainismo.

Le regole del Tempio Jedi non riconoscono un Dio, bensì si basano sulla fede nella Forza, definita un potere onnipresente e metafisico che regola tutto l’Universo. I seguaci credono nella vita eterna e il loro dolore di fronte alla morte terrena è contenuto, poiché ritengono che le anime continuino ad essere per sempre una parte integrante della Forza. La “dottrina” permette di considerare il Jedismo come una filosofia o uno stile di vita, senza che chi la professa la ritenga una religione con tutti i crismi.

Ovviamente, il creatore di Star Wars George Lucas non ha mai avuto l’intenzione di far nascere una nuova religione dalla sua Saga, i cui contenuti più che altro filosofici sono basati sulle idee mitologiche formulate dallo scrittore Joseph Campbell, influenzato da pensatori come Jung, Watts e Krishnamurti. Eppure il Jedismo è molto presente e radicato, oltre che negli Stati Uniti, proprio nel Regno Unito, ma anche in Australia, Canada e nell’europea Repubblica Ceca.

E in Italia? Non esistono dati ufficiali sul Jedismo, ma sono presenti sul web diversi forum ed associazioni che propongo l’adesione al Cammino Jedi. Ma a fare la parte del leone è la dimensione sportiva degli epici combattimenti tra la Forza ed il suo Lato Oscuro, tra il bene ed il male, tra i Jedi ed i Sith: esiste, infatti, una fiorente scuola di spada laser fondata nel 2006, che ha trasformato in un vero e proprio sport i sette stili di “scherma luminosa” presenti nella saga di Star Wars.

E’ una vera e propria Accademia, con tanto di campionati locali di diversi livelli e mondiali, che si chiama Ludosport e che ha sedi a Milano, Monza, Varese (Gallarate), Pavia, Torino, Cuneo, Genova, Padova, Cento, Ravenna, Ferrara, Modena, Bologna, Roma e Caserta.

E’ presente anche a livello internazionale a Londra ed in altre località britanniche, a Parigi e altre città francesi e poi a Dublino, Madrid, Stoccolma e Goteborg, Bruxelles, Mosca e San Francisco.

Trovate tutte le informazioni sul sito ludosport.net.