Roma, 13 mag. (askanews) – Dalla green technology all’inclusione, dal nucleare all’IA, all’emergenza climatica, tra sfide, pericoli e proposte per le imprese. Tanti i temi affrontati al secondo Sustainability Talk del programma Global Family Business Management della Luiss Business School. L’evento a Villa Blanc a Roma è stato l’occasione per parlare di sostenibilità in tutte le sue declinazioni, con gli studenti del programma giunto all’ottava edizione: quest’anno ospite d’eccezione lo scrittore statunitense Jonathan Franzen, lo scorso anno al primo talk aveva partecipato Jonathan Safran Foer.
Raffaele Oriani, Dean Luiss Business School: “Questa è un’occasione per contaminare mondi diversi, aziende familiari, imprenditori, scrittori famosi che parlano di un tema trasversale come la sostenibilità che ha diverse dimensioni, ambientale, sociale, quindi è un modo di sensibilizzare i nostri studenti su tematiche che riteniamo rilevanti anche alla luce del fatto che, come Business School, abbiamo deciso lo scorso anno di diventare società benefit”.
A introdurre la tavola rotonda, Stefano Barrese, Head of Division “Banca dei Territori” di Intesa Sanpaolo, che sostiene il programma e ha sottolineato l’importanza di supportare il passaggio generazionale nelle imprese familiari, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’ESG, “perché le aziende che vi investono in modo significativo – ha detto – registrano normalmente risultati superiori alla media del 10%, quindi formare dei giovani futuri imprenditori in questo senso è importante per la sostenibilità del futuro”.
Al dibattito su come coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica oltre a Franzen, autore molto attento e sensibile al cambiamento climatico e all’impatto del progresso e dell’innovazione sulla popolazione, hanno partecipato Luca Garavoglia, Chairman Campari Group e Emma Marcegaglia, Chair and Chief Executive Officer Marcegaglia Holding. “Oggi questo è il grande tema – ha detto Marcegaglia – e la mia opinione è che si può fare, l’importante è non avere un approccio ideologico e dogmatico come ad esempio ha fatto all’inizio la Commissione Ue che ha imposto obiettivi senza magari considerare quali erano gli strumenti e gli investimenti da fare; invece secondo me si può fare mettendo al centro la tecnologia e gli investimenti, la capacità delle imprese di risolvere un problema, se lavoriamo in questo modo io credo che si possa continuare a investire in sostenibilità, quindi affrontare il tema del cambiamento climatico ma senza ridurre la crescita economica, senza cui non ci sono nemmeno gli investimenti con cui investire nella sostenibilità”.
E parlando di ESG ha ricordato anche il lato sociale: “La lotta alle disuguaglianze, l’inclusione, l’attenzione alle diversità tema oggi più che mai importanti anche alla luce delle nuove politiche di Trump che sembrano abbandonare questo tema, invece va portato avanti ma sempre attraverso investimenti e crescita”.