Tempesta magnetica in arrivo sul Sole?

In arrivo sul Sole una tempesta magnetica? Il professor Mauro Messerotti spiega quali saranno le conseguenze di un possibile evento.

Mauro Messerotti, ricercatore astronomo dell’Istituto nazionale di astrofisica in forza all’Osservatorio di Trieste, rivela cosa attende il ciclo solare che sta per cominciare.

Il professore apre gli occhi sulle conseguenze di una possibile tempesta magnetica solare come quella avvenuta nel 1859.

Tempesta magnetica sul Sole

Il professor Mauro Messerotti ha chiarito quali saranno le conseguenze di una possibile tempesta magnetica che investirà il Sole come nel lontano 1859 e nel 1921. Il ricercatore ha dichiarato che la tempesta del 1921 fu molto più intensa di quella precedente e che, se si verificasse nuovamente un evento simile, i sistemi spaziali e terrestri subirebbero effetti catastrofici di lunga durata, come indicato dagli scenari simulati.

Secondo Messerotti, il 25esimo ciclo di attività solare sarà meno intenso di quello in corso, considerando la possibilità che la tendenza degli ultimi cicli si mantenga. Il professore ha previsto la formazione di macchie solari, quindi di fenomeni eruttivi (brillamenti, particelle accelerate ad alte energie, gigantesche bolle di plasma espulse dalla corona solare), vento solare più lento e meno denso.

Il tempo meteorologico dello spazio, perciò, dovrebbe essere meno burrascoso. Non una buona notizia per la Terra, perché in tali condizioni il vento solare non sarebbe in grado di bloccare i Raggi Cosmici, che raggiungerebbero la superficie terrestre provocando danni devastanti. Dal momento che si tratta di particelle ad alta e altissima energia, il flusso aumentato costituirebbe un rischio consistente per la funzionalità e l’integrità dei sistemi spaziali e degli aerei in rotte polari, nonché un’aumentata dose di radiazioni ionizzanti per gli astronauti, per gli equipaggi ed i passeggeri.

Mauro Messerotti ha risposto alla domanda inerente il possibile ritorno a un’era glaciale conseguente alla tempesta solare. Il Sole ha un ruolo rilevante nel bilancio energetico dell’atmosfera terrestre, il quale viene determinato soprattutto dalle radiazioni X e da quelle ultraviolette.

Il loro flusso può aumentare in modo esponenziale, anche di dieci volte, al massimo dell’attività solare per riportarsi poi a valori inferiori al minimo di attività. A livello quantitativo, però, tali variazioni sono molto piccole e quindi la loro influenza sul clima globale della Terra non è determinabile in modo semplice.

Il ricercatore si è espresso anche sulla missione Parker Probe della Nasa. La sonda spedita nello spazio arriverà a 6,2 milioni di chilometri dal Sole e fornirà agli studiosi importanti informazioni sul plasma della corona solare, del vento solare e delle bolle di plasma emesse, mettendo in atto misure dirette della composizione, della densità, della velocità, dei campi magnetici del plasma stesso.

Per di più, eseguirà osservazioni molto dettagliate sui buchi coronali, da cui si origina il vento solare veloce, e sulle regioni attive solari, permettendo di migliorare la conoscenza su tali fenomeni e, quindi, di capire meglio i fenomeni eruttivi. Sarà in questo modo possibile migliorarne la previsione.