> > Tra avanguardia e figurazione, a Parma la luce di Giacomo Balla

Tra avanguardia e figurazione, a Parma la luce di Giacomo Balla

Parma, 7 ott. (askanews) – “Un universo di luce”: si intitola così la mostra di Giacomo Balla che ha portato a Parma, nel Palazzo de Governatore, l’imponente collezione di opere dell’artista possedute dalla Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma. Un grande itinerario attraverso le stagioni del pittore, non solo quella futurista.

“Una collezione che racconta tutto il percorso – ha detto ad askanews Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra – dal realismo sociale e divisionista alla grande stagione dell’avanguardia futurista, fino al periodo della figurazione dopo il 1930, il periodo ad oggi più sottostimato, più sottovalutato, ma ingiustamente, perché se è vero, come è vero, che Giacomo Balla è uno dei padri nobili dell’astrazione, possiamo dire dopo aver visitato questa mostra, almeno questo è il nostro intendimento, che è anche uno dei grandi padri nobili della figurazione della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri”.

A colpire, in un allestimento che si fa notare per la qualità dell’illuminazione dei dipinti, è la forza sia delle opere astratte, sia di quelle figurative, che si susseguono con naturalezza. E per Parma la mostra di Balla è anche un ulteriore modo di rafforzare l’impegno nella cultura. “Il Palazzo del Governatore – ci ha detto il sindaco Michele Guerra – è la sede espositiva del contemporaneo sulla quale lavoriamo da tanti anni, oggi con questa mostra arrivano delle novità importanti, come la collaborazione con la Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma che ci dice quanto anche in questo campo è decisivo il rapporto tra le istituzioni”.

In mostra oltre 60 opere, riunite insieme per la prima volta. “Una grande opportunità – ha aggiunto Lorenzo Lavagetto, vicesindaco e assessore alla Cultura – che abbiamo voluto cogliere assolutamente, perché si tratta di un’operazione culturale di grande livello che porta Parma a una collezione straordinaria”.

Tra gli aspetti su cui punta l’esposizione parmense c’è anche quello di raccontare Balla come pittore in grado di anticipare la società di massa e l’attenzione alle celebrità, ma, in fondo, il cuore della mostra sta probabilmente in una parola: luce. “La luce della materia, la luce della scienza, ma anche una luce spirituale – ha concluso Biasini Selvaggi -. E credo che la sua lezione possa essere che la vita è tutta una ricerca di luce, per gli artisti, ma anche per tutta l’umanità”.

La mostra a Palazzo del Governatore resta aperta al pubblico fino al 1 febbraio 2026.