Dopo mesi di intensi combattimenti e incertezze, un nuovo sviluppo potrebbe aprire la strada a una possibile de-escalation del conflitto tra Russia e Ucraina. Nella notte di domenica, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato una proposta: avviare negoziati con Kiev. Un passo che potrebbe segnare una svolta nelle dinamiche del conflitto, suscitando speranze di una futura distensione.
Il vertice in Ucraina dei leader Ue e la replica di Mosca
Il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz sono giunti a Kiev, dove si sono incontrati con il premier polacco Donald Tusk per una visita congiunta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Si tratta della prima visita di questi leader in Ucraina e della prima visita a Kiev di Merz come cancelliere tedesco.
L’obiettivo del vertice è stato dichiarare il loro fermo sostegno all’Ucraina e, seguendo la posizione degli Stati Uniti, chiedere alla Russia un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, la precondizione per un eventuale accordo di tregua tra Russia e Ucraina è il blocco del rifornimento di armi a Kiev.
In un’intervista alla ABC, Peskov ha dichiarato che Kiev non è pronta per negoziare, escludendo che sia Vladimir Putin a ostacolare i colloqui; anzi, il presidente russo, secondo quanto affermato, sta facendo tutto il possibile per risolvere la situazione e giungere a un accordo di pace. Inoltre, Peskov ha affermato che le minacce di nuove sanzioni non fanno che perdere tempo, poiché la Russia è ormai abituata alle sanzioni e sa già come minimizzarne gli effetti quando verranno annunciate.
Tregua tra Russia e Ucraina: Putin avanza l’ipotesi di negoziati diretti
Nella notte di domenica, Vladimir Putin ha avanzato una proposta per avviare il 15 maggio a Istanbul dei “negoziati diretti e senza precondizioni” tra Russia e Ucraina, rinviando così qualsiasi possibilità di accettare la richiesta di cessate il fuoco avanzata il giorno precedente dai sostenitori di Kiev.
“La Russia è pronta a negoziati senza alcuna precondizione. Proponiamo di iniziare giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul”, ha dichiarato Putin in una dichiarazione alla stampa.
Sabato, infatti, Ucraina e alleati europei avevano presentato un ultimatum a Mosca, chiedendo l’accettazione di una tregua “completa e incondizionata” di 30 giorni, con in caso contrario l’applicazione di nuove “sanzioni massicce” contro la Russia.
Sebbene non abbia fatto esplicito riferimento alla proposta, il presidente russo ha criticato l’approccio degli europei, accusandoli di trattare Mosca in modo scortese e con ultimatum. Ha inoltre sottolineato che la questione della tregua dovrebbe essere inserita in discussioni più ampie e dirette sul conflitto che dura ormai da oltre tre anni.
Il presidente del Cremlino aggiunge che non esclude la possibilità che durante i negoziati si possa concordare un nuovo cessate il fuoco, un cessate il fuoco autentico che sarà rispettato non solo dalla Russia, ma anche dall’Ucraina, e che rappresenterà il primo passo verso una pace sostenibile a lungo termine.