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Guerra in Ucraina, Trump lancia un ultimatum a Putin: tregua o rottura definitiva

trump putin

Stretta sulla guerra in Ucraina: Trump accorcia i tempi per la tregua e prende le distanze da Putin.

Il conto alla rovescia è iniziato. Donald Trump, con la consueta retorica tagliente, ha dato un ultimatum a Vladimir Putin: fermare l’offensiva in Ucraina entro dodici giorni o prepararsi a una rottura totale. “Non mi interessa più parlarci”, ha dichiarato, segnando un cambio di passo radicale nei suoi rapporti con il leader russo.

Nuovi attacchi russi nella notte, Erdogan si propone come mediatore di pace

Nelle ultime ore, le forze armate russe hanno lanciato un massiccio attacco contro l’Ucraina, impiegando sette missili – tra cui tre a capacità ipersonica – e ben 324 droni di diversa tipologia, inclusi numerosi modelli Shahed, noti per essere impiegati in missioni kamikaze. A diffondere i dettagli è stata l’Aeronautica militare ucraina attraverso un aggiornamento su Telegram.

Nonostante l’intensità dell’offensiva, le difese aeree ucraine sono riuscite a intercettare e distruggere 309 droni e due missili da crociera del tipo X-101. Tuttavia, l’attacco ha causato danni: due missili e quindici droni avrebbero raggiunto tre aree urbane, provocando impatti diretti, mentre altre località sono state colpite dalla caduta dei rottami generati dall’abbattimento dei velivoli.

Nel frattempo, dalla Turchia è arrivato un nuovo appello alla diplomazia. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan, intervenendo in diretta televisiva al termine di una riunione di gabinetto ad Ankara, ha ribadito la disponibilità del proprio Paese a svolgere un ruolo attivo nella mediazione del conflitto.

“La sincera speranza della Turchia è che, proprio come è stato istituito il tavolo dei negoziati a Istanbul, anche in Turchia si stabilisca un tavolo di pace in un futuro non troppo lontano e che questa sanguinosa guerra giunga alla fine” ha affermato, come riporta la tv di Stato Trt.

Trump lancia un ultimatum a Putin per la tregua in Ucraina

Oggi, lunedì 28 luglio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ridotto drasticamente il tempo concesso alla Russia per porre fine al conflitto in Ucraina. Se il 14 luglio aveva fissato una scadenza di 50 giorni per un cessate il fuoco, minacciando in caso contrario l’introduzione di dure sanzioni economiche, ora ha annunciato un nuovo ultimatum con un margine molto più ristretto, pari a dieci o dodici giorni a partire da oggi.

Durante un incontro bilaterale in Scozia con il primo ministro britannico Keir Starmer, Trump ha ribadito la propria delusione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Ha dichiarato di sentirsi tradito, riferendosi a vari momenti nei quali sembrava fosse stato raggiunto un accordo per la tregua, salvo poi assistere a nuovi attacchi missilistici, in particolare su Kiev. Secondo quanto riportato dal Telegraph, ha confermato l’intenzione di abbreviare l’ultimatum iniziale, senza però indicare una nuova data precisa.

Il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak ha espresso apprezzamento per la presa di posizione di Trump, definendola un segnale chiaro di forza e leadership, in un momento in cui – a suo dire – l’America avrebbe il potere di orientare le scelte degli altri attori internazionali.

Il presidente americano ha anche affrontato la questione umanitaria nella Striscia di Gaza, annunciando un’iniziativa congiunta tra Stati Uniti e Regno Unito per la creazione di centri di distribuzione alimentare, senza tuttavia fornire dettagli operativi.