Washington, 23 mag. (askanews) – E’ guerra aperta tra il presidente degli Stati Uniti e le università americane, a pagare il prezzo più alto più è una delle più prestigiose. L’amministrazione Trump ha infatti negato all’Università di Harvard la possibilità di ammettere studenti stranieri, prendendo così di mira una fonte di finanziamento cruciale per l’università a cui ha già congelato i fondi federali.
Lo scontro si è aperto dopo che l’ateneo ha rifiutato di conformarsi a una serie di richieste governative. Il Dipartimento della Sicurezza Interna accusa Harvard di non aver fornito documentazione richiesta sugli studenti stranieri e di tollerare un clima “ostile agli studenti ebrei”, oltre a promuovere politiche di diversità e inclusione definite “razziste” e “pro-Hamas”. A partire dall’anno accademico 2025-2026, Harvard non potrà più accogliere nuovi studenti internazionali a meno che non si adegui entro 72 ore alle richieste tra cui la consegna di registrazioni video delle proteste avvenute nel campus.
L’università definisce la misura “illegittima e lesiva della missione accademica e scientifica” e ha avviato azioni legali.
Esperti del settore accademico USA parlano di una decisione “senza precedenti”, mai vista prima per motivi ideologici e politici.
Stando ai dati sulle iscrizioni universitarie, quest’anno sono stati circa 6.800 gli studenti stranieri che hanno frequentato Harvard, pari a circa il 27% del corpo studentesco. Si stimano tra 70 e 150 italiani che ogni anno frequentano nell’ateneo. La retta annuale è pari a oltre 59.000 dollari e può arrivare fino a quasi 87.000 dollari con vitto e alloggio.
C’è molta apprensione tra gli studenti stranieri. “Siamo preoccupati, ma io e i miei amici pensiamo di non avere soluzioni valide a questo problema, a parte il pessimismo.” racconta Jennifer una studentessa cinese.