Dopo giorni di attesa e tensione, gli ultimi attivisti italiani della missione umanitaria della Flotilla stanno per fare ritorno in patria. La loro esperienza in Israele, tra detenzioni e difficili condizioni carcerarie, ha attirato attenzione internazionale e acceso il dibattito sul destino degli aiuti umanitari diretti a Gaza. Il rientro, previsto nelle prossime ore, segna la conclusione di una vicenda complessa, che intreccia diplomazia, diritti umani e solidarietà internazionale.
Gli attivisti della Flotilla: i racconti di detenzione e condizioni negli istituti israeliani
Mentre si avvicina il rientro, emergono nuovi dettagli sulle condizioni di detenzione affrontate dagli attivisti. Testimonianze raccolte da chi ha già lasciato le carceri israeliane descrivono situazioni di sovraffollamento, maltrattamenti e aggressioni fisiche.
Il giornalista Saverio Tommasi ha raccontato: “Eravamo trattati come le vecchie scimmie dei peggiori circhi degli anni Venti”, ricordando le “botte sulla schiena, tante e in testa”. Cesare Tofani ha aggiunto: “Ci hanno trattato come trattano i terroristi“.
Parallelamente, resta incerta la sorte degli aiuti umanitari trasportati dalle oltre quaranta imbarcazioni della missione, sequestrate al porto di Ashdod. Secondo gli organizzatori, il materiale di sostegno, comprendente generi alimentari, sarebbe ancora trattenuto, nonostante le dichiarazioni del ministro israeliano Itamar Ben Gvir che definisce gli attivisti «terroristi» e sostiene: “Qui c’è solo alcol e droga per fare festa“.
Ultimi attivisti italiani della Flotilla fanno rientro in patria: arrivo previsto oggi
Gli ultimi 15 italiani coinvolti nella missione umanitaria della Flotilla lasceranno oggi Israele a bordo di un volo diretto ad Atene, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Dopo essere stati rilasciati dalle strutture detentive, gli attivisti riceveranno assistenza dall’Ambasciata italiana sia durante il trasferimento in Grecia sia nel viaggio di ritorno verso l’Italia. Tra i partecipanti al gruppo figurano le due bolognesi Sara Masi e Irene Soldati.
Il rientro segue quello dei primi 26 connazionali, già arrivati nella notte tra sabato e domenica, e di quattro parlamentari italiani, tornati venerdì scorso. Tajani ha sottolineato l’importanza della diplomazia internazionale, scrivendo su X:
“Gli ultimi 15 italiani della Flotilla rimasti in Israele partiranno domani con un volo charter per Atene. Saranno assistiti dalla nostra Ambasciata sia alla partenza sia in Grecia, nel trasferimento verso l’Italia. Spero che le prossime ore siano decisive per consolidare gli sforzi di pace dell’amministrazione statunitense”.