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Un viaggio sulle orme dei sopravvissuti al massacro di Srebrenica

Milano, 8 lug. (askanews) – Migliaia di persone sono in marcia da giorni attraverso una fitta foresta in Bosnia per ripercorrere il viaggio straziante intrapreso dai sopravvissuti al massacro di Srebrenica tre decenni dopo. Il 9 luglio del 1995 vennero uccisi oltre 8.000 uomini e ragazzi della popolazione civile bosniaca, quasi completamente musulmana. La strage fu commessa da unità dell’esercito serbo di Bosnia ed Erzegovina guidate dal generale Ratko Mladic, con l’appoggio del gruppo paramilitare degli “Scorpioni”.

La strage avvenne in quella che al momento era stata dichiarata dall’Onu come zona protetta e che si trovava sotto la tutela di un contingente militare olandese.

“Per me, la marcia è durata sette giorni e otto notti. Essendo in testa con la mia brigata, sono stato tra i primi a raggiungere Nezuk”, ha raccontato un sopravvissuto, Amir Kulaglic. “Sono sopravvissuto bevendo acqua e mangiando funghi, pere, prugne ancora verdi e qualsiasi cosa commestibile trovassi lungo il cammino.”

“Purtroppo, mio padre e tutti gli altri membri maschi della famiglia di età superiore ai 13 anni sono stati uccisi a Srebrenica – spiega Elvisa Masic – Abbiamo trovato i resti, un osso o due, della maggior parte dei membri della famiglia, e li abbiamo sepolti. Ma non abbiamo mai trovato nulla di mio padre”

“In questo modo, manteniamo viva la memoria del genocidio commesso a Srebrenica – ha detto Eldar Masic – così da poter trasmettere il messaggio alle generazioni future, affinché non dimentichino ciò che è accaduto e affinché questa memoria garantisca che non accada mai più”.