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Dal 14 al 16 novembre 2025, Venezia diventa la capitale mondiale del mistero. Tre giorni di suspense e intrighi con gli autori più amati della letteratura noir: è il debutto lagunare di Venice Noir, il festival che celebra la narrativa del crimine in tutte le sue sfumature.
Un cast da brividi
Il nome più atteso è quello di Ian Rankin, maestro del thriller europeo e creatore dell’ispettore Rebus.
Accanto a lui, un parterre che fa tremare le pagine: Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Barbara Baraldi, Giancarlo De Cataldo, Erin Kelly, Paola Barbato, Anna Mazzola, Barbara Nadel, Andrea Molesini, David Hewson, Gregory Dowling, Philip Gwynne Jones e molti altri. Gli appuntamenti si terranno tra due location iconiche: l’Ateneo Veneto, accanto al Teatro La Fenice, e il Casinò dell’Hotel Monaco, un tempo frequentato da Casanova attraverso passaggi segreti.
Tavole rotonde, cene a tema, aperitivi letterari, tour al tramonto tra calli e campielli e persino giri in gondola in chiave noir: Venice Noir promette un mix perfetto di fascino e suspense.
Venezia punto di riferimento mondiale per il genere crime
La direzione artistica della sezione internazionale è affidata allo scrittore britannico David Hewson, autore di sette romanzi ambientati a Venezia.
«Riuniremo alcuni dei talenti più brillanti della crime fiction mondiale» racconta. «Il nostro obiettivo è fare di Venice Noir un appuntamento fisso nel calendario culturale della città».
L’anima italiana del festival è curata da Giacomo Brunoro, presidente di Sugarpulp. L’idea nasce dal sodalizio di tre autori britannici – Hewson, Philip Gwynne Jones e Gregory Dowling – che da anni chiamano Venezia casa.
Accanto a loro, Silvia Bandolin, anima della storica Libreria Studium, e Marco Vidal, CEO di The Merchant of Venice, marchio da sempre legato alla Venezia più autentica e raffinata.
«Venezia è da sempre ispiratrice del noir», spiega Bandolin. «Siamo felici di ospitare un festival che unisce scrittori e lettori, italiani e internazionali, nel segno del mistero e della bellezza».
Vidal aggiunge: «Il nostro sogno è che Venice Noir diventi un punto di riferimento mondiale per il genere crime».
Un premio con la trasparenza del vetro di Murano
A chiudere la tre giorni sarà la consegna del Venice Noir Award, un riconoscimento in vetro di Murano disegnato dall’artista australiana Amy Thai e realizzato da Barovier & Toso Arte.
Un premio che celebra chi, con le sue storie, sa accendere la notte. Tre giorni per perdersi tra ombre, riflessi e segreti. Perché a Venezia, anche il crimine è irresistibilmente affascinante.