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Vertice di Ferragosto tra Trump e Putin, l'incognita Zelensky

Washington, 11 ago. (askanews) – Dopo scambi di accuse e riavvicinamenti, il tanto atteso vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin dovrebbe tenersi il 15 agosto in Alaska, in ballo c’è il futuro dell’Ucraina, ma non solo. Il presidente americano aveva promesso di far cessare il conflitto tra Kiev e Mosca in 24 ore, sono invece passati sei mesi e al momento non si vedono reali spiragli di pace.

Quindi il Tycoon ha proposto un incontro diretto con Putin, ma l’Ucraina e l’Europa, lasciate volontariamente fuori, richiedono con determinazione di partecipare al summit che potrebbe disegnare le linee di un nuovo ordine mondiale.

Putin punta ad assicurarsi il controllo politico dell’Ucraina e ad avere il dominio sulle regioni ricche di materie prime, per la Casa Bianca questo conflitto non è una priorità ma un ostacola agli interessi americani e non vuole lasciare a Putin il ruolo di grande stratega; per questo sta valutando la possibilità di invitare al vertice anche Zelensky.

Il presidente ucraino, nonostante le difficoltà e il calo dei consensi non vuole rinunciare ai sui territori ed è pronto ad andare avanti col conflitto.

Anche il luogo scelto per il summit ha un significato cruciale, Trump non fa mistero delle sue mire sulle ricche risorse dell’Artico e potrebbe sacrificare Kiev in cambio della mano libera sul grande Nord.

L’Europa resta al palo, i 27 compresa la Premier Meloni, chiedono a Trump di non escludere Kiev dai negoziati, cercando di nascondere una debolezza strutturale nei confronti dei due grandi attori. In tutto questo resta cruciale il ruolo della Cina che al momento ha una posizione attendista ma punta ad avere un ruolo di primo piano nella corsa alle risorse dell’Artico.

Sul vertice pesano molte incognite e c’è chi è pronto a scommettere che si concluderà con un nulla di fatto, ma l’ego smisurato dei partecipanti potrebbe giocare importanti colpi di scena.