Roma, 8 ott.
(askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il taglio del numero dei parlamentari: sono stati 553 i sì, 14 i voti contrari, 2 gli astenuti. Per approvare la riforma costituzionale, bandiera del Movimento 5 Stelle, era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea, ovvero 316 voti.
Il testo modifica tre articoli della Costituzione (56, 57 e 59) e riduce i deputati da 630 a 400 (con la conseguenza che anche quelli eletti all’estero passano da 12 a 8).
I senatori da 315 diventano 200 (e i sei senatori all’estero diventano quattro).
Viene stabilito inoltre che nessuna Regione possa avere un numero di senatori inferiore a tre (nella Costituzione vigente sono sette).
Cambia anche l’articolo 59 sui senatori a vita: il numero
di quelli “in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque”.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 138 della Costituzione, la legge – che non ha ottenuto l’ok dei due terzi dei componenti di Camera e Senato nella seconda lettura – potrà essere sottoposta a referendum popolare se, entro tre mesi dalla pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o 500.000 elettori, o cinque Consigli regionali.