Esce "The last of us 2", il gioco post apocalittico fa la storia

Milano, 19 giu. (askanews) - Un mondo finito, in cui una pandemia ha spazzato via la società così come la conosciamo e i superstiti cercano di sopravvivere fra città abbandonate, persone non più umane, infettate dal virus che le ha trasformate in mostri, e bande di altri sopravvissuti, non inf...

Milano, 19 giu.

(askanews) – Un mondo finito, in cui una pandemia ha spazzato via la società così come la conosciamo e i superstiti cercano di sopravvivere fra città abbandonate, persone non più umane, infettate dal virus che le ha trasformate in mostri, e bande di altri sopravvissuti, non infetti ma con altrettanto scarsa umanità. È il mondo post apocalittico di “The last of us 2”, secondo capitolo del videogioco di Naughty dog in esclusiva per Playstation, appena uscito e già destinato ad enrare nella storia.

Il videogioco si è posto obiettivi molto ambiziosi per qualità del gioco, complessità narrativa, profondità psicologica dei personaggi, a partire da Ellie, la ragazzina 14enne del primo capitolo che torna anche nel secondo. Una protagonista ora 20enne, omosessuale, e violenta, perché violenta è la vita che è costretta a vivere. Cosa che non ha comunque risparmiato al gioco critiche per la brutalità.

I critici parlano apertamente di capolavoro, di un gioco emotivamente impegnativo.

Nonostante il genere apocalisse zombie sia abusato, trascende il genere, scrive ad esempio il Washington Post: “È soprendente, la dimostrazione feroce di come un gioco possa mettere insieme un gameplay mozzafiato, una splendida ambientazione e una complessità morale che provoca stati d’ansia. Non parla di zombie, è una meditazione sulla perdita, non solo della vita ma del senso di famiglia, comunità e dell’individuo”.