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Evan, ucciso a 21 mesi: referti e denunce non l'hanno salvato

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Milano, 25 ago. (askanews) - È morto a 21 mesi col corpo coperto di lividi, provocati secondo gli inquirenti da ripetute percosse, per cui la madre e il compagno sono entrambi accusati di omicidio volontario e maltrattamenti e né la denuncia del padre biologico né precedenti ricoveri in ospedal...

Milano, 25 ago. (askanews) – È morto a 21 mesi col corpo coperto di lividi, provocati secondo gli inquirenti da ripetute percosse, per cui la madre e il compagno sono entrambi accusati di omicidio volontario e maltrattamenti e né la denuncia del padre biologico né precedenti ricoveri in ospedale sono riusciti a salvarlo.

La storia di Evan, che viveva a Rosolini, provincia di Siracusa, è venuta alla luce il 17 agosto scorso quando è arrivato all’ospedale di Modica in Sicilia in arresto cardiaco e con segni di violente percosse. Ma atti e documenti in mano agli inquirenti, fra cui anche referti medici di precedenti ricoveri del bambino con fratture, raccontano un calvario di violenze, compreso il sospetto che la madre fosse già stata segnalata per maltrattamenti. Tanto che due settimane prima che il figlio morisse, il padre biologico di Evan, che vive a Genova aveva presentato un esposto in procura: “ho il timore che mio figlio sia vittima di violenza in famiglia” scriveva.

Il fascicolo però è arrivato dalla Liguria alla Procura di Siracusa quando il bambino era già morto.

“Non c’erano referti ospedalieri, né testimonianze dirette di altre persone o enti qualificati – hanno spiegato dalla Procura di Genova – Non avevamo informative di forze dell ordine. Non ci poteva essere, da parte della nostra Procura, la reale percezione della drammaticità della situazione”.