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WOS Festival: il reportage dell'edizione 2025

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Dal Cammino di Santiago alle frequenze sperimentali, passando per le antiche pietre delle chiese barocche che risuonano di sintetizzatori e field recording. L'ottava edizione del WOS Festival (Work on Sunday) ha trasformato Santiago de Compostela in un percorso sonoro che ha saputo intrecciare le ra...

Dal Cammino di Santiago alle frequenze sperimentali, passando per le antiche pietre delle chiese barocche che risuonano di sintetizzatori e field recording. L’ottava edizione del WOS Festival (Work on Sunday) ha trasformato Santiago de Compostela in un percorso sonoro che ha saputo intrecciare le radici storiche della città con le voci più innovative della scena elettronica internazionale.

Dall’11 al 14 settembre, il centro storico della capitale galiziana si è animato di un programma che ha portato la firma di artisti come Abdullah Miniawy, Beatrice Dillon, Objekt e ZULI, distribuendo 29 concerti principali in una rete di location che ha saputo valorizzare tanto i luoghi simbolo del turismo religioso quanto spazi meno convenzionali, e riconvertiti per l’occasione.

L’elemento distintivo di questa edizione è stato il progetto “Amplificando a memoria”, un’iniziativa di ricerca che ha posto al centro della riflessione curatoriale il rapporto tra patrimonio sonoro locale e pratiche contemporanee. Attraverso l’utilizzo di dispositivi storici come l’Organsound e sessioni di ascolto dedicate, il festival ha costruito ponti tra passato e presente, trasformando la memoria collettiva in materia prima per la sperimentazione artistica.

La giornata inaugurale dell’11 settembre ha dato il tono a questo approccio, con interventi caratterizzati da field recording, riletture di musica popolare galiziana e progetti che hanno utilizzato organi e strumenti tradizionali in chiave sperimentale. Nelle giornate successive, il cartellone ha progressivamente ampliato l’orizzonte geografico e culturale, introducendo performance che intrecciavano jazz, spoken word e tradizioni mediorientali, oltre a progetti di decolonizzazione sonora.

Le location come partner artistici

La scelta delle sedi ha rappresentato un elemento programmatico centrale. Chiese barocche, teatri storici, il CGAC (Centro Galego de Arte Contemporánea) e spazi periferici riconvertiti non sono stati utilizzati come semplici contenitori, ma come veri e propri partner acustici e simbolici delle performance. Questa strategia ha permesso di creare un dialogo costante tra materiale sonoro e architettura, valorizzando le specifiche qualità di ogni ambiente.

L’approccio ha favorito anche una riflessione più ampia sui temi della spiritualità contemporanea, dei traumi collettivi e delle identità geopolitiche, con il cinema a svolgere un ruolo complementare attraverso proiezioni pensate come estensioni della programmazione sonora piuttosto che eventi separati.

Un modello per la cultura contemporanea

Dal punto di vista organizzativo, la collaborazione tra Work on Sunday e SON Estrella Galicia, insieme al supporto delle istituzioni territoriali, ha garantito non solo la continuità del progetto ma anche la possibilità di commissionare opere site-specific, rafforzando il legame tra festival e territorio. Il successo dell’iniziativa dimostra come Santiago de Compostela stia costruendo una propria identità di produttore culturale contemporaneo, capace di valorizzare il proprio patrimonio attraverso linguaggi innovativi: non solo un museo a cielo aperto, ancorato al passato, ma un vero e proprio hub culturale rivolto al futuro.

La simultaneità degli eventi e la densità del palinsesto hanno richiesto al pubblico un approccio attivo e consapevole, evidenziando la necessità di accompagnare pratiche sperimentali con strumenti informativi adeguati. Una sfida che gli organizzatori hanno raccolto puntando su una mediazione curatoriale attenta e su percorsi tematici personalizzabili.

Il progetto SON Estrella Galicia guarda al futuro

La partnership con SON Estrella Galicia si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione culturale promossa dal progetto musicale del birrificio galiziano, che combina musica, sostenibilità e supporto al talento emergente attraverso diversi formati. Dai concerti in sala ai microfestival di quartiere, dalle esperienze gastronomiche ai Secret Shows, SON Estrella Galicia ha sviluppato un modello che punta sulla valorizzazione degli spazi culturali locali e degli artisti del territorio.

L’agenda autunnale di SON Estrella Galicia conferma questa filosofia: se WOS Festival è sicuramente l’appuntamento più prestigioso (e a kilometro zero) il progetto SON non si ferma neanche in autunno: dal 3 al 5 ottobre Formentera ospiterà la nona edizione di Posidonia, festival intimo limitato a soli 350 abbonamenti che coniuga musica, gastronomia e impatto ambientale positivo. Il 17 e 18 ottobre toccherà ad A Coruña con Soundhood, microfestival che unisce concerti e attivazioni culturali di quartiere. A chiudere il calendario di SON Estrella Galicia sarà la Monkey Week dal 19 al 22 novembre, uno degli appuntamenti più consolidati del settore della musica indipendente in Spagna: l’appuntamento è a El Puerto de Santa María, in Andalusia, a riconferma della rilevanza del brand, che ha ormai trasceso i confini della regione.

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