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"Zero", a ritmo rap su Netflix la serie su giovani neri italiani

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Roma (askanews) - Sono italiani, anche se i loro genitori arrivano da altre parti del mondo, e sono un gruppo di amici come tanti che ha un obiettivo comune: salvare il proprio quartiere. "Zero", la serie su Netflix dal 21 aprile, vuole raccontare proprio la quotidianità e la normalità dei ragaz...

Roma (askanews) – Sono italiani, anche se i loro genitori arrivano da altre parti del mondo, e sono un gruppo di amici come tanti che ha un obiettivo comune: salvare il proprio quartiere. “Zero”, la serie su Netflix dal 21 aprile, vuole raccontare proprio la quotidianità e la normalità dei ragazzi neri italiani, che appaiono ben poco nelle nostre fiction. Lo fa attraverso la storia di un timido rider, interpretato Giuseppe Dave Seke, che ha uno straordinario superpotere, quello di diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe per caso, che impara a conoscere i propri poteri e li usa per difendere il suo mondo. Sempre insieme ai suoi amici, Sharif, Inno, Momo e Sara.

La serie in 8 episodi è nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano, lo scrittore italiano 29enne di origini angolane. Ora nei 190 Paesi dove è disponibile Netflix con “Zero” si potrà vedere un’Italia reale, che finora però era stata raccontata solo in termini di immigrazione o emergenza.

“Zero”, infatti, mostra con leggerezza, a ritmo del rap di Mahmood, Marracash e molti altri, un Paese che cambia, nonostante tutto. Rende visibile una Milano periferica ma ricca e vivace e contemporaneamente una squadra di giovani attori italiani di prima o seconda generazione, che per una volta sono protagonisti e non comprimari, come Haroun Fall, Richard Dylan Magon, Daniela Scattolin, Madior Fall, Virginia Diop.