Gli Stati Uniti e l’Ucraina rafforzano la loro cooperazione strategica nel settore delle risorse naturali. Nelle scorse ore, i due governi hanno firmato un accordo che sancisce una collaborazione mirata allo sfruttamento e alla valorizzazione delle terre rare e delle risorse energetiche presenti nel territorio ucraino. L’intesa rientra in un più ampio piano di sostegno alla ricostruzione del Paese e mira a ridurre la dipendenza energetica di Kiev, oltre che a garantire forniture critiche per le catene produttive occidentali.
Il documento definisce obiettivi comuni, ambiti di intervento e modalità operative della partnership.
I primi commenti dopo l’accordo
“Si tratta di un documento che può garantire il successo ad entrambi i nostri Paesi: l’Ucraina e gli Stati Uniti”, ha confermato in un post su Facebook Yulia Svyrydenko, vicepremier ucraina.
Anche il segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito l’accordo sui minerali un momento decisivo per la prosperità congiunta tra Stati Uniti e Ucraina, sottolineando anche il suo valore strategico nel percorso verso la fine del conflitto. In un messaggio pubblicato su X, Rubio ha attribuito il risultato alla leadership del presidente Biden e ha annunciato la firma dell’Accordo sul Fondo di Investimento per la Ricostruzione, considerandolo un passaggio chiave tanto sul piano economico quanto su quello geopolitico.
“Grazie alla leadership di @POTUS, oggi gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno firmato l’Accordo sul Fondo di Investimento per la Ricostruzione, una pietra miliare nella nostra prosperità condivisa e un passo importante per porre fine a questa guerra“.
Ucraina-Russia, accordo tra Usa e Kiev per le terre rare: le clausole principali
La vicepremier Yulia Svyrydenko ha illustrato i principali contenuti dell’accordo, specificando che il fondo sarà costituito in forma paritetica, con una partecipazione del 50% da parte di ciascun Paese. La gestione del fondo sarà condivisa, senza che nessuna delle due parti possa esercitare un controllo predominante, a testimonianza di un rapporto di piena equità tra Kiev e Washington.
Come previsto dagli accordi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente statunitense Donald Trump e il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessant, hanno sottoscritto l’intesa per l’istituzione del Fondo di Investimento per la Ricostruzione tra Stati Uniti e Ucraina.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse naturali, Svyrydenko ha ribadito che sarà lo Stato ucraino a decidere in merito all’estrazione e alla localizzazione delle attività minerarie, precisando che la titolarità del sottosuolo rimarrà di proprietà pubblica ucraina. Ha inoltre chiarito che l’accordo non comporta cambiamenti nei processi di privatizzazione né nella governance delle imprese statali, che continueranno a rimanere sotto controllo pubblico. Società strategiche come Ukrnafta o Energoatom resteranno quindi integralmente di proprietà statale.
L’intesa, ha proseguito, non implica alcun vincolo relativo al debito dell’Ucraina nei confronti degli Stati Uniti. Al contrario, la sua attuazione dovrebbe permettere a entrambi i Paesi di rafforzare il proprio potenziale economico attraverso una cooperazione paritaria e una crescita degli investimenti bilaterali.
Svyrydenko ha sottolineato che l’accordo rispetta pienamente i dettami costituzionali dell’Ucraina e non modifica il percorso di integrazione europea del Paese. Il documento, ha spiegato, è in linea con la normativa nazionale e non viola alcun impegno internazionale assunto da Kiev. L’intesa dovrebbe inoltre rappresentare un segnale positivo per gli attori economici e istituzionali globali, confermando l’affidabilità dell’Ucraina come partner strategico nel lungo periodo.
Il finanziamento del fondo sarà garantito esclusivamente da entrate generate dal rilascio di nuove licenze nei settori dei materiali critici, del petrolio e del gas. Il 50% dei proventi ottenuti da queste nuove concessioni confluirà direttamente nel fondo, mentre le risorse provenienti da progetti già avviati o da bilancio ordinario ne resteranno escluse. L’accordo definisce quindi una nuova fase di cooperazione strategica tra Kiev e Washington.
Per rendere operativo il fondo sarà necessario intervenire sul Codice di bilancio ucraino, e l’accordo stesso dovrà essere sottoposto a ratifica da parte della Verkhovna Rada, il parlamento nazionale. Infine, la vicepremier ha evidenziato che l’iniziativa gode del sostegno dell’agenzia statunitense DFC (U.S. International Development Finance Corporation), la quale contribuirà ad attrarre capitali e tecnologie da parte di investitori e imprese non solo americane, ma anche europee e di altri Paesi sostenitori della causa ucraina.
La componente tecnologica, ha concluso, rappresenta un elemento fondamentale dell’accordo, perché l’obiettivo dell’Ucraina non è solo ricevere finanziamenti, ma anche accedere all’innovazione.
L’intesa è stata sottoscritta a Washington dalla vicepremier e ministra dell’Economia dell’Ucraina, Yulia Svyrydenko, e dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, durante una cerimonia ufficiale che ha sottolineato l’importanza strategica della cooperazione bilaterale. Per entrare pienamente in vigore, il testo dell’accordo dovrà ora essere esaminato e approvato dalla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, secondo le procedure legislative previste. La ratifica rappresenta l’ultimo passaggio formale necessario per rendere operativa la nuova struttura di investimento congiunta.