Roma, 30 giu. (askanews) – L’annuncio arriva alla fine della prima data al Circo Massimo: Achille Lauro sarà il 10 giugno 2026 allo Stadio Olimpico di Roma, live di apertura della stagione musicale allo stadio della Capitale del prossimo anno. Con uno show di oltre due ore, l’artista romano ha infiammato il pubblico nella prima delle due date romane.
“Sono cresciuto con le canzone dedicate alla mia città – ha detto in un incontro stampa prima di esibirsi al Circo Massimo, ieri sera – ed esibirmi al Circo Massimo è qualcosa di impensabile”.
“Usciamo da un periodo bellissimo – ha aggiunto Lauro – stiamo cercando di uscire da quello che il mercato impone. Dopo un paio di anni di ricerca musicale, in giro per il mondo, a cercare la nostra identità, la conseguenza è stata questo periodo stupendo: prima con “Amore disperato”, poi l’esperienza con X Factor – con il pubblico che ha scoperto anche un mio lato caratteriale forse sconosciuto – poi Sanremo, con “Incoscienti giovani” – una sorta di diamantino – infine la dedica alla mia città, Amor, come una dedica a una donna”.
Ed è proprio con Amor che Achille Lauro ha aperto il suo show – 32mila presenze nelle due date – per poi proseguire con Bam Bam Twist fino a Amore disperato, Rolls Royce e Incoscienti giovani.
Il gran finale è con “C’est la vie” e “16 marzo”. L’artista annuncia: “Qualcosa che sogno da quando ho 10 anni sta per avverarsi”; parte il trailer che condensa i suoi 10 anni di carriera, prima di lanciare il suo primo stadio: 10 giugno 2026, Olimpico.
“La fine del 2025 e tutto il 2026 lo dedicherò principalmente ai live e alla musica – ha aggiunto Lauro – credo che ci sia bisogno nel mercato di musica di estrema qualità. L’obiettivo per il mio futuro è di uscire dalle logiche discografiche”. Insomma, “iniziare un nuovo percorso di una musica più Queen che radio italiane”. Spiega ancora: “Una musica senza logiche o strutture imposte, senza schemi, con l’intenzione di essere liberi”.
Achille Lauro commenta anche chi ha polemizzato sui ‘corpetti’ indossati da Marco Mengoni nel suo tour. “Credo che Marco sia grande, musicalmente e anagrafcamente, per decidere cosa sia meglio per il suo spettacolo. Credo sia una scelta ponderata e voluta. Lo show è stato molto impattante, e anzi complimenti per quello che hanno messo in scena”.